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Creato da: Pytagoricum il 19/05/2008
Interrogativi senza risposta – sensazioni inspiegabili – realtà oltre ogni possibile comprensione
PREMESSA Ci sono interrogativi per i quali non esistono risposte, e quando insistiamo per trovarne sentiamo subito, e non senza inquietudine, essere troppo distanti dalle nostre possibilità logiche e razionali, allora sono misteri. I tentativi di soluzione esulano da qualsiasi assioma convenzionale, e anche se tentiamo di ignorarli questi comunque ci appartengono e continueranno a seguirci, annidati nel nostro profondo, forse perché connessi con l’essenza stessa del nostro esistere. Il mistero della vita e della morte, del tempo, dell’universo, l’immanente e il trascendente e altri ancora gli argomenti misteriosi che andremo a trattare e dibattere, riferendosi per quanto possibile a studi e ricerche, ma anche sulle nostre personalissime esperienze su argomenti che in apparenza, nell’attuale momento, quando indifferenza e l’apatia per i “discorsi seri” non sembrano catturare particolarmente l’attenzione generale. Pytagoricum
Post n°29 pubblicato il 12 Gennaio 2009 da Pytagoricum
L’amore infiamma i cuori. Se si è giovani, tutto è bello e la gioia di amare e sentirsi amati ci dona una sensazione inebriante e incontenibile che ci consente di fare qualsiasi cosa, di vincere qualsiasi ostacolo, nessuna prova è abbastanza dura e difficile se la posta in gioco è l’amore, il nostro amore, la donna che amiamo e che da sempre abbiamo desiderato. Gli anni dell’amore spensierato durano poco, passano ancora più in fretta e presto ci troviamo nel momento delle scelte di responsabilità. I momenti felici e spensierati sono alle spalle, più frequenti invece quelli di preoccupazione di difficoltà e talvolta anche di incomprensione. I tempo passa e procedendo avanti nella vita situazioni ed esperienze, anche se vissute ed affrontate insieme lasciano nella coppia delle impronte sempre differenti che vengono percepite in modo sempre più marcatamente ineguale e lentamente i nostri caratteri, le nostre sensibilità iniziano a divergere, non solo sui grossi problemi, per le situazioni di principio, ma anche nella quotidianità, per le piccole cose legate a comportamenti e abitudini. Una volta si era un’anima sola, i pensieri si sovrapponevano e l’amore così grande ci faceva parlare con le stesse parole che si sovrapponevano in un riso spontaneo che sgorgava dalla felicità. Una coppia ormai prossima alla terza età e con oltre trenta anni di vita comune alle spalle spesso non trova argomenti di conversazione e talvolta il confrontarsi su piccole questioni è causa di litigi sempre più frequenti. Ma ci si può separare dopo una vita passata insieme? Forse sarebbe l’unica cosa da fare quando la vita in due diviene un continuo braccio di ferro, una lotta di potere tra due persone una volta legate da un amore profondo e che ora vivono in condizione di totale incomunicabilità e di scontro quasi a 360 gradi.
Post n°28 pubblicato il 07 Gennaio 2009 da Pytagoricum
Una diffusa concezione presente in alcune religioni e soprattutto in quella cristiana vorrebbe che tutto quanto esiste di buono, elevato, meritorio, lodevole, è situato in alto sopra di noi in cielo, un luogo bellissimo, luminoso, supremo. Tutto quello che invece è brutto, disgustoso, vergognoso, terribile, orripilante è invece situato in basso, in un luogo sottoterra non bene identificato, un baratro spaventoso, una voragine buia. Per raggiungere ed attingere alla fonte del Bene bisogna vincere le resistenze e gli ostacoli che le forze del male frappongono, non sfuggendolo in una impossibile direzione opposta, perché esso ci sovrasta e ci avvolge, non esiste modo o luogo al mondo dove poterlo eludere, ma solo vedendolo, affrontandolo con decisione e infine vincendo si può meritare il conforto delle forze del Bene. Il creatore, al quale tanta gente, identificandolo con l’Onnipotente Essere Unigenito, innalza suppliche e preghiere, potrebbe essere qualcosa di diverso da quanto molti vorrebbero credere, perché l’Onnipotente simbolo di assoluta Perfezione non poteva commettere errori o negligenze nella sua creazione. L’universo mai sarebbe mai stato originato nell’immane catastrofe del Big-Bang, mai degli astri sarebbero esplosi, collassati e le loro orbite irregolari, perturbate e collidenti, la massa oscura non potrebbe fagocitare quella luminosa, la vita dei suoi figli prediletti mai minacciata dai tremori di un suolo instabile, dai furori meteorologici, dalla violenza del vento e delle acque, o, peggio ancora, vittime essi stessi della propria disumanità.
Post n°27 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da Pytagoricum
Era da qualche mese che mi trovavo in un momento di totale apatia, non riuscivo più a sviluppare nessuna idea, anzi sembrava che la mia mente si fosse inaridita, e di quanto ero riuscito a esprimre precedentemente nel blog restava solo uno stato confusionale tra preesistenti posizioni e altre di più recente acquisizione. Uno stallo mentale da cui non riuscivo a venire fuori per capire a quali conclusioni fossi giunto, a fare chiarezza. Rileggevo i miei vecchi post, i commenti ricevuti e le mie risposte, senza riuscire a trovare il minimo spunto per dare in qualche modo seguito a quanto finora ero riuscito a scrivere come libera espressione di idee e percezioni distillate dall’intimo del mio essere. Alcuni giorni fa un fatto imprevedibile, proprio mentre al computer indugiavo a scrivere il messaggio di chiusura del blog, una lieve scossa di terremoto durata meno di due secondi.
Post n°26 pubblicato il 04 Gennaio 2009 da Pytagoricum
Post n°25 pubblicato il 25 Settembre 2008 da Pytagoricum
Tag: Miscellanea
Non per tutti, ma per molti arriva un momento della vita in cui si fanno bilanci. Quando non c’è più molto da sperare in un futuro che si assottiglia e il tempo che rimane è sempre meno, allora diventa inutile guardare avanti in una vita ormai continuamente ripetitiva. L’unica cosa che ci attende è la fine, il buio, nessuna certezza di cose che possano rassicurarci nella nostra percezione fisica. Il male da noi fatto agli altri invece è un’altra categoria. Abbiamo dato dispiaceri, generato sofferenze, dolore, disperazione, umiliazioni e talvolta per semplice capriccio, con assoluta noncuranza, indifferenza, mancanza di sensibilità, oppure per deliberata cattiveria. Soprattutto nel periodo adolescenziale e giovanile è più facile commettere atti che offendono gli altri o che possono generare sofferenze, e questo é il motivo per cui dopo tanti anni rivedendo qualche persona può capitare che volti lo sguardo altrove fingendo di non riconoscerci. Il male fatto si dimentica, quello ingoiato purtroppo non sempre, ma quando accadono cose del genere non fanno mai piacere. Avremmo magari voluto salutare un vecchio amico, compagno di scuola, o vicino di casa, per sapere di loro, parlagli di noi, della nostra famiglia, dei nostri successi o dei nostri problemi, ma la loro indifferenza ci tronca… In quel momento anche se in modo parziale e tardivo il conto è stato saldato, ignorandoci, ci viene reso quello che abbiamo meritato.
Post n°24 pubblicato il 17 Settembre 2008 da Pytagoricum
Pur essendo la cosa più importante e quindi dovrebbe occupare prioritariamente i nostri pensieri oggi non è proprio così. La maggior parte della gente se interpellata in merito alla salvezza dell’anima alzano le spalle, non appare interessata, e pochi ammettono di praticare con impegno una religione per guadagnarsi la salvezza, e questo è abbastanza grave perché i molti problemi nella società sono dovuti a mancanza dell’impegno spirituale connesso alla salvazione, che poi si traduce in una condotta retta, rispettosa delle leggi di Dio e dell’uomo, che renderebbe il contesto civile molto più a misura d’uomo. La parte più interessante di questo concetto è che, a differenza del cattolicesimo, la purificazione non avviene mediante la pedissequa pratica di penitenza e preghiera, ma l’ingrandirsi di consapevolezza e conoscenza portano progressivamente a sopportare le prove del percorso purificatore con crescente convinzione raggiungendo un sempre maggiore equilibrio spirituale. Per conseguire la Vita Eterna la scelta di un percorso di iniziazione esoterica sembrerebbe quindi molto più soddisfacente di quello religioso-essoterico, dove qualunque sacrificio richiesto per la salvezza viene imposto dai dogmi di fede che, se non sono accompagnati da sentimenti mistici, diventano strumenti vessatori che dalla fede possono allontanare invece di avvicinare, perché con lo sbarramento dogmatico mai si riuscirebbe ad accrescere la consapevolezza e la comprensione dei misteri che aprono la mente e rendono sempre più appagante la purificazione.
Post n°23 pubblicato il 11 Settembre 2008 da Pytagoricum
Tag: Miscellanea
La data più drammatica di un 21.mo secolo appena iniziato abbastanza male.
Post n°22 pubblicato il 02 Settembre 2008 da Pytagoricum
Quando ci troviamo chiusi in una stanza completamente immersa nel buio, allora abbiamo la esatta percezione di quella che è la nostra reale condizione cosmica. Nulla esiste avanti a noi o dietro, sopra o sotto di noi, niente a destra né a sinistra. Sospesi nel vuoto buio. Unica certezza rimane un vago senso di ansia, di angoscia, o di paura, è la nostra coscienza che reagisce, la certezza di esistere, l’energia che proviene dalla nostra mente che in quel momento identifica tutto il nostro essere, perché all’infuori del contatto delle mani sul nostro corpo, non alcuna percezione degli altri sensi conferma la nostra consistenza fisica, e quindi nulla potrebbe escludere che anche il tatto sia una sensazione dovuta a suggestione. Se consideriamo un blocco di granito, oppure un grosso oggetto metallico, pur ricordandoci che come tutte le cose che esistono sono costituite da uno smisurato ammasso di elettroni, protoni e neutroni, è quasi impensabile ricordare che il loro volume è praticamente dovuto a una somma di vuoti e la sensazione di peso proviene dalla quantità di energia da cui sono fatti che interagisce con la gravità terrestre, mentre la rigidità dei solidi è conseguenza delle forze che regolano le tensioni tra gli atomi che li compongono. L’idea stessa di compattezza della materia è puramente illusoria perché la materia non é che un enorme agglomerato di vuoti delimitati dall’azione di forze derivanti dalla curvatura dell’energia costretta dal suo stato primordiale a trasformarsi in protoni e neutroni. Da sempre siamo abituati a considerare le forze cosmiche come risorse infinite, per cui la somma delle forze che reggono l’equilibrio dell’universo sarebbe costante e definita, questo perché la nostra ragione non concepisce che tale somma possa diminuire fino ad esaurirsi. Ma riesaminando obiettivamente non possiamo neanche pretendere che tali forze possano infinitamente accrescersi perché verrebbe a mancare il nutrimento loro necessario per tale incremento, che solo un continuo miracolo potrebbe consentire, ma ciò non potrebbe avvenire in quanto si andrebbe contro il principio di conservazione “nulla si crea, nulla si distrugge” che dovrebbe valere in tutta la realtà immanente e cosmica, per cui l’energia a seguito di trasformazioni non può aumentare né come tale, né in forma di massa, quindi soltanto diminuire. La termodinamica infatti ci insegna che qualsiasi trasformazione energetica ha un suo rendimento causa di una perdita progressiva che, trattando dell’universo e delle forze cosmiche che lo controllano, inesorabilmente nel corso di miliardi di millenni finirebbe per estinguere la sorgente primaria. Se un giorno dovesse venire meno la forza che piega l’energia ad essere materia, allora l’universo stesso svanirebbe istantaneamente, come sparisce l’immagine su uno schermo televisivo in black-out. Tutta la materia dell’universo priva del controllo che le dà forma si distenderebbe ritornando allo stato di energia primordiale e la realtà immanente in un attimo si annienterebbe in un big-bang all’incontrario capace di trasformare gli spazi intergalattici in un nero nulla privo di privo di luce, materia e vita. I nostri corpi fisici finirebbero dissolti in una buia notte eterna che nessun occhio potrebbe ormai più vedere. Un’unica cosa vorrei sapere, se la parte energetica e immateriale di noi possa sopravvivere mantenendo la memoria di noi e la consapevolezza di essere e non venga invece annichilita insieme a pianeti, stelle e galassie. L’universo quindi come un immenso videogioco di realtà virtuali che in uno schermo cosmico, per effetto dell’energia e di una volontà che la controlla, diviene galassie stelle e pianeti, dove si innalzano monti e si distendono mari, fiumi e vallate dove vivono animali e piante, nascono villaggi e città popolate da uomini, donne e bambini che ignari di tutto portano avanti le loro esistenze, talvolta tranquille e felici, molto spesso tormentate e penose. Un videogioco dove i personaggi come in una playstation sono generati da particolari effetti e combinazioni di energia che in attimo si possono spegnere, nel quale l’unica cosa reale è la coscienza degli esseri umani con le loro emozioni, sensazioni, desideri, ricordi. Un grande e spesso drammatico videogioco dove si vive e si muore per fatalità o per errore convinti di un libero arbitrio che ci lasci decidere della nostra vita; ma talvolta, di fronte a grandi catastrofi naturali con un gran numero di vittime innocenti, mi domando se a nostra insaputa non ci sia qualcuno che manovri un joystick in un micidiale confronto tra le forze che regolano il destino dell’universo.
Post n°21 pubblicato il 28 Luglio 2008 da Pytagoricum
Una parte dei miei sentimenti (ex cristiani) mi dice che l’anima è la proiezione di noi stessi nella realtà trascendente, pura energia che si sviluppa dai nostri pensieri, dalle azioni e dal nostro comportamento durante l’intero trascorrere della vita. Questa sarebbe l’anima, come una lunghissima interminabile emissione audiovisiva contenente il film della nostra esistenza, il file di backup della nostra memoria e del nostro esistere, cosicché nulla di noi si perde dopo la morte, ma in eterno si rimane vivi, perché la parte trascendente di noi non è altro che la nostra reminiscenza, l’insieme delle azioni e delle esperienze e della conoscenza accumulate e quindi sarebbe la parte di noi destinata a sopravvivere non essendo materia deperibile, ma purissima energia. L’anima di un bimbo morto alla nascita consisterebbe di soli pochi fotogrammi, solo una breve piccola immagine di una vita finita troppo presto senza potersi evolvere. L’anima di un adulto, di una persona matura o molto anziana sarebbe invece abbondantissima di messaggi, informazioni e sfumature provenienti dagli infiniti fotogrammi che definiscono la sua esistenza, ma che istantaneamente potrebbero essere recepite, in una immediata definizione dell’essere che fu. Anche se difficile, provo a definire chi potrebbe percepire i segnali audiovisivi delle nostre anime. Per prima cosa l’emissione delle anime sarebbe diretta verso l’Onnipotente, che quel “segnale” genera nell’attivare la vita di un essere concepito, nel quale nasce, cresce, matura esperienze e acquisisce conoscenza e infine ritorna al Padre Creatore. Le anime non essendo solo una sequenza di immagini e suoni memorizzati, ma possedendo logica e coscienza, dovrebbero “ricevere” o meglio comunicare con le altre anime e scambiarsi informazioni per un ulteriore arricchimento della loro conoscenza. Questa é una originale caratterizzazione dell’anima (cristiana) che bene compensa le ansie di quanti sono angosciati dalla morte e rifiutano l’idea di finire, sparire nel nulla quando il loro corpo cessa le attività vitali. Esaminando il problema secondo logica scientifica, sappiamo che la scienza medica ha fatto grandi progressi nella conoscenza dei meccanismi fisiologici del cervello umano e di talune aree se ne conosce molto bene il funzionamento per cui non sarebbe azzardato ritenere la nostra mente prodotto di una serie di ben identificate reazioni chimiche acido-base tra diverse molecole generate dal metabolismo cerebrale. La nostra vita è condizionata dal trascorrere del tempo e con la nascita inizia in pratica un lungo conto alla rovescia rispetto al termine presunto della vita umana, quando dovremo affrontare il mistero della morte. Quando la morte ferma l’orologio mentale, il nostro tempo diviene zero, siamo nell’immobilità assoluta, nell’eternità, non come corpo ma lo è sicuramente la nostra mente e l'anima.
Post n°20 pubblicato il 22 Luglio 2008 da Pytagoricum
Questa notte verso le tre mi sono svegliato in piena agitazione. Stavo sognando qualcosa di impreciso che non riguardava il mistero di Rol, ma all’improvviso mi è parso di vedere le cose nella loro chiarezza. Il sistema limbico, o cervello rettile, è la parte più antica del nostro sistema encefalico ed è quella in cui risiedono gli istinti primordiali, piacere, paura, fame, istinto di sopravvivenza e istinto riproduttivo che governa la libido. Gli stimoli del sistema limbico si diffondono nell’organismo attraverso il midollo spinale al quale esso è collegata, e tramite tutti i vari gangli nervosi governa le principali funzioni fisiologiche involontarie. come battito cardiaco e flusso circolatorio, respirazione involontaria, apparato gastrointestinale, sistema endocrino ed esocrino, funzione riproduttiva etc. Gli impulsi del rettile limbico sono sempre vigili nella nostra mente, confinati nella loro antica tana dall’attività neurale logico-razionale dislocata con tutto il suo fitto intreccio sinaptico negli strati superiori della massa cerebrale. Le pulsioni limbiche sono quasi sempre sotto controllo, ma talvolta riescono a divincolarsi dal governo logico-razionale e allora si agisce d’istinto, commettendo spesso atti di cui poi (a mente lucida) ci dobbiamo pentire o vergognare. Altre volte l’evasione del “serpente limbico” determina intensi stati di frustrazione o di elevata tensione, ma comunque sempre situazioni di disagio fisico e psicologico. Forse il rettile limbico non è soltanto costituito da una serie di impulsi elettrici, che agendo sul nostro organismo creano delle reazioni a situazioni esterne, ma potrebbe consistere in un flusso energetico di tale attitudine da definirsi una anima rettile dislocata in noi, che governa la fisiologia del nostro corpo annidata nella colonna vertebrale, suo prezioso involucro, ma riuscendo a inviare fino alla nostra mente i suoi messaggi tramite il midollo spinale, quando ragione e ponderatezza, che normalmente regolano l’equilibrio della nostra condotta positiva, cedono imprevedibilmente a forti esondazioni di furore, emotività, angoscia. La sonorità della quinta servirebbe allora per risvegliare, con uno specifico richiamo simbolico, l’anima rettile. Il colore verde è il colore della natura e del suo risveglio, della sintesi clorofilliana, della vita vegetale, ma anche quello che molte specie animali usano per mimetizzarsi in essa, per sfuggire ai predatori o per meglio predare altri esseri, tra questi insetti ma anche rettili, come lucertole e ramarri che spesso vediamo sui prati. Il calore è la forma di energia più elementare e caotica, ma come recita il secondo principio della termodinamica è il risultato diretto o indiretto di ogni trasformazione energetica e quindi fattore essenziale della vita.
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