mistero2012
Il 21 dicembre 2012 è la data nel calendario gregoriano in cui, secondo aspettative e profezie diffuse attraverso siti web, libri e documentari televisivi, si dovrebbe verificare un evento, di natura imprecisata e di proporzioni planetarie, capace di produrre una significativa discontinuità storica con il passato: una qualche radicale trasformazione dell'umanità in senso spirituale oppure la fine del mondo. L'evento atteso viene collegato temporalmente alla fine di uno dei cicli (b'ak'tun) del calendario Maya. Questi scenari non hanno trovato supporto da parte della comunità scientifica internazionale e, in particolare, né da parte della comunità geofisica ed astronomica, né da parte della maggioranza degli studiosi di storia Maya.
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IO SONO IL PANE DELLA VITA
Post n°113 pubblicato il 17 Gennaio 2013 da winnie790
Spesso, a causa della loro palese forma tondeggiante e regolare, le nubi lenticolari sono scambiate per degli UFO. Fenomeni di questo genere si sono verificati negli Stati Uniti del Nord e in Corsica. Le nubi lenticolari si formano se vi è sufficiente umidità nell'atmosfera e se il guadagno di quota è sufficiente a far raffreddare l'aria fino al punto di rugiada. È comunque possibile la presenza di onde orografiche anche senza nubi lenticolari che ne segnalino la presenza. Le nubi lenticolari così formatesi non si spostano col vento, ma rimangono stazionarie sottovento all'oggetto che le ha generate. FONTE: THE TELEGRAPH |
Post n°112 pubblicato il 28 Novembre 2012 da winnie790
I dati sono ancora in fase di verifica. Ma potrebbero essere un segnale importante per la ricerca "Forse Curiosity ha trovato su Marte semplici molecole organiche": lo ha detto Charles Elachi, direttore del Jet Propulsion Laboratory Nasa, a margine di un convegno all'Università Sapienza di Roma aggiungendo che "sono dati preliminari ancora da verificare, molecole organiche e non biologiche". Attesi dati il 3 dicembre a San Francisco.
Tracce di vita?
FONTE: tgcom24 |
Post n°111 pubblicato il 14 Marzo 2012 da winnie790
AG5 è un "masso" cosmico di 140 metri di diametro osservato per la prima volta l'8 gennaio 2011 dagli astronomi dell'osservatorio di Mount Lemmon in Arizona. La sua orbita lo porta, nel punto più lontano, al di fuori dell'orbita di Marte, e in quello più vicino, a circa metà strada tra la Terra e Venere, ma sul suo tragitto non si hanno informazioni più precise. A causa della sua attuale posizione del cielo diurno, non e' possibile, dicono gli esperti, compiere delle osservazioni utilizzando telescopi terrestri, né, di conseguenza, fare delle previsioni attendibili circa un possibile impatto con la Terra. Ecco perché ogni visione catastrofica sull'argomento, è da vedere con un certo scetticismo.Certo un eventuale impatto sarebbe devastante. E il rischio di collisione è basso, ma esiste: è dato attualmente a 1 su 625, o al grado 1 della Scala di Torino (la scala utilizzata per valutare il pericolo di schianti di oggetti celesti sulla Terra, che va da 0 a 10).Ma i portavoce della NASA definiscono "altamente improbabile" l'eventualità di contatto, come conferma anche Detlef Koschny della divisione missioni nel sistema solare del centro Estec dell'ESA a Noordwijk (Olanda): «2011 AG5 è l'oggetto che, secondo le valutazioni odierne, ha le più alte probabilità di impattare con la Terra nel 2040» ha affermato, «tuttavia finora abbiamo studiato bene soltanto la metà della sua orbita, non abbiamo quindi una completa sicurezza sulle conclusioni dei nostri calcoli».D'altra parte, è ancora presto per sapere con esattezza quale direzione prenderà 2011 AG5 nel corso del suo viaggio del cosmo, dato che la sua orbita è conosciuta solo parzialmente. Soltanto nel settembre del 2013, quando tornerà vicino alla Terra (a 147 milioni di chilometri), gli scienziati avranno l'opportunità di osservarlo meglio e determinarne l'orbita in maniera più precisa; osservazioni migliori saranno possibili ancora in seguito, nel 2015. «A causa dell'estrema rarità di un impatto da parte di un asteroide di quelle dimensioni» - spiega Don Yeomans, manager del Near-Earth Object Program Office della NASA, parlando delle osservazioni del 2013 - «mi aspetto che saremo in grado di ridurre in maniera significativa o di escludere del tutto la possibilità di un impatto per il futuro prevedibile».
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Post n°110 pubblicato il 16 Dicembre 2011 da winnie790
Per la prima volta e' stata ''avvistata'' la particella di Dio, ossia il bosone di Higgs, grazie al quale esiste la massa. I primi dati sono stati presentati a Ginevra, in un affollatissimo seminario organizzato al Cern, dai coordinatori degli esperimenti Atlas e Cms, gli italiani Fabiola Gianotti e Guido Tonelli.L'attesa era altissima e i dati non hanno deluso anche se, come dicono i fisici del Cern, "non si può ancora parlare di una scoperta". Sta di fatto che per la prima volta il bosone di Higgs non sia più un'entità astratta: le sue tracce concrete sono state intraviste. Ad accendere l'entusiamo anche il fatto che i due esperimenti siano arrivati a indicare valori molto vicini in modo indipendente, seguendo strade diverse e con strumenti diversi. Nei prossimi mesi i risultati saranno incrociati e verranno inoltre raccolti nuovi dati che già entro marzo 2012 potranno portare a evidenze più sostanziose: la conferma definitiva è attesa verso la fine del 2012. |
Post n°109 pubblicato il 23 Settembre 2011 da winnie790
I Neutrini viaggerebbero a una velocita' di circa 60 nanosecondi superiore a quella della luce.
La conferma tanto attesa è arrivata. E' stata superata la velocità della luce: i dati raccolti dal Cern di Ginevra, con l'osservazione di oltre 15mila neutrini, hanno infatti confermato che i neutrini viaggiano a una velocità di circa 60 nanosecondi superiore a quella della luce, pari al limite della velocità nel cosmo. Nell'esperimento, chiamato Cngs (Cern Neutrino to Gran Sasso) è stato sparato un fascio di neutrini dal Cern di Ginevra verso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). 730 chilometri nel corso dei quali i ricercatori hanno effettuato studi e analisi, grazie al rivelatore Opera, che oggi presenteranno a Ginevra per dimostrare che i neutrini impiegano 2,4 millisecondi per coprire la distanza, con un anticipo di 60 miliardesimi di secondo rispetto alla velocità attesa. fonte: voceditalia.it |
Post n°108 pubblicato il 10 Febbraio 2011 da winnie790
Gli scienziati utilizzando Nasa Keplero, il telescopio spaziale, recentemente ha scoperto sei pianeti composti di un mix di roccia e gas orbitanti intorno a una piccola stella molto simile al nostro sole, conosciuto come Keplero-11, che si trova a circa 2.000 anni luce dalla terra. Tutti i pianeti che orbitano su Keplero-11, una stella nana gialla, sono più grandi della Terra,di dimensioni paragonabili a Urano e Nettuno. Il pianeta più interno, Keplero-11b, è dieci volte più vicino alla sua stella rispetto alla distanza tra Terra e sole. Gli altri pianeti sono Kepler-11c, Keplero-11D, Keplero-11e, Keplero-11F, e il pianeta più esterno, Keplero-11g,dista due volte quanto dista la Terra dal sole. "I cinque pianeti interni sono tutti più vicini alla loro stella di quanto distano i pianeti nel nostro sistema solare al sole", ha detto Lissauer.Se si trovassero nel nostro sistema solare,Keplero-11g sarebbe tra Mercurio e Venere, e gli altri cinque pianeti sarebbero tra Mercurio e il nostro sole. Le orbite dei cinque pianeti interni del sistema planetario di Keplero-11 sono molto più vicine rispetto a qualsiasi dei pianeti del nostro sistema solare. I cinque pianeti extrasolari orbitano tra i 10 e 47 giorni attorno alla stella nana, mentre Kepler-11g ha un periodo di 118 giorni."Misurando le dimensioni e le masse dei cinque pianeti interni, abbiamo determinato che sono tra i più piccoli pianeti extrasolari oltre il sistema solare", ha detto Lissauer. "Questi pianeti sono miscele di roccia (in quantita' minore) e di gas (in quantita' maggiore), e forse anche di acqua". Secondo Lissauer, Keplero-11 è un notevole sistema planetario la cui architettura e la dinamica puo'fornire indizi circa la sua formazione. I pianeti di Keplero-11d, Keplero e Keplero-11e-11F dispone di una quantità significativa di gas luminoso, che dice Lissauer indica che almeno questi tre pianeti si sono formati presto nella storia del sistema planetario, forse pochi milioni di anni."La storia di Keplero sarà una pietra miliare per ogni scoperta di pianeti extrasolari e che determinerà il corso di ogni missione a venire", ha detto Douglas Hudgins, Scienziato della Nasa del programma Keplero, il telescopio spaziale, cerca la presenza di un pianeta, misurando la minuscola diminuzione nella luminosità della stella causata dal transito del pianeta davanti a quest'ultima. Questo è noto come transito,"Questi dati ci consentiranno di calcolare stime più precise delle dimensioni e delle masse dei pianeti e questo potrebbe consentire di individuare più pianeti in orbita intorno alla stella-11 Keplero", ha detto Lissauer. "Forse potremmo trovare un settimo pianeta del sistema e sicuramente potremmo imparare una quantità fantastica di cose sulla diversità dei pianeti là fuori, intorno a stelle all'interno della nostra galassia. " |
Post n°107 pubblicato il 28 Gennaio 2011 da winnie790
Gli scienziati lavoreranno sui tessuti di mammut ritrovati congelati e con cellule di elefante private del nucleo. |
Post n°106 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da winnie790
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Post n°105 pubblicato il 04 Dicembre 2010 da winnie790
Piccola, ma c’è. Una sottilissima atmosfera composta da ossigeno e anidride carbonica è stata scoperta dalla sonda Cassini sulla seconda più grande luna di Saturno, Rhea. È la prima volta in assoluto che un veicolo spaziale osserva e cattura direttamente molecole di ossigeno che appartengono all’atmosfera di un corpo celeste diverso dalla Terra e che potrebbero essere alla base di una chimica complessa, prerequisito per l’esistenza di forme di vita. Va detto però che rispetto a quella terrestre l’atmosfera di Rhea ha una densità di 5000 miliardi di volte inferiore. L’ossigeno sembra aumentare sotto l’influenza del campo magnetico di Saturno: questo cattura il ghiaccio d’acqua abbondante sulla superficie di Rhea e lo scompone a livello molecolare rilasciando l’ossigeno. L’origine dell’anidride carbonica è invece più incerta. |
Post n°104 pubblicato il 01 Dicembre 2010 da winnie790
Nel mese di dicembre il cielo si prepara a dare spettacolo tra eclissi di luna e piogge di stelle. Lo segnala il quotidiano britannico the indipendent The Indipendent. Nella notte tra il 13 e 14 dicembre, nuvole permettendo, gli appassionati potranno assistere a quella che si annuncia come la più spettacolare cascata di meteore dell'anno. Le stelle cadenti scaturiranno dalla costellazione dei Gemelli. VENERE NELLA FASE PIU' SPLENDENTE. Per tutto il mese poi, Giove continuerà a dominare i cieli a sud-ovest, mentre al mattino si potrà vedere sorgere Saturno alle due di notte, nella costellazione della Vergine, giusto al di sopra della stella più luminosa della costellazione, Spica. Ultima, ma non per questo meno abbagliante, sarà l'ascesa di Venere alle quattro del mattino, che in questo mese sarà nella sua fase più splendente, tanto da poter lanciare anche un'ombra. Le costellazioni invernali di Orione, Toro e Cane maggiore sono ora al centro, mentre la Capella, la stella piu' brillante della costellazione di Auriga, si accinge a presidiare i cieli allo zenith. Fonte: Tg1 Rai.it |
Post n°103 pubblicato il 18 Novembre 2010 da winnie790
Il Cern, il Centro europeo di Ginevra, ha prodotto in laboratorio atomi di anti-idrogeno. Uno scenario che ricorda il romanzo di Dan Brawn 'Angeli e Demoni', da cui è stato tratto il film di Ron Howard,ma ora è realtà. Il risultato è stato ottenuto dal cosiddetto esperimento Alpha, che ha permesso per la prima volta di produrre in modo controllato atomi che hanno caratteristiche opposte a quelle della materia ordinaria, come se la riflettessero in uno specchio. Sono stati ottenuti 38 atomi di anti-idrogeno e immobilizzati.«È però impensabile portare l'antimateria a spasso in una bottiglia, come accade nel romanzo», osserva il fisico Andrea Vacchi, dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). È infatti sufficiente che un atomo di anti-idrogeno venga a contatto con la materia ordinaria, ad esempio con un gas o con le stesse pareti del contenitore, perchè avvenga una gigantesca esplosione. Entrando a contatto, infatti, materia e antimateria si annullano (o annichilano) a vicenda. La cosa importante del risultato annunciato oggi dal Cern, ottenuto dal gruppo di Jeffrey Hangst, è che adesso è possibile produrre l'antimateria e «parcheggiarla» con una grandissima precisione. Questo significa che d'ora in poi i 38 atomi di anti-idrogeno diventano uno straordinario laboratorio per mettere finalmente a confronto l'antimateria con la materia ordinaria. La speranza è riuscire a risolvere uno dei più grandi rompicapo della fisica contemporanea, ossia perchè al momento del Big Bang la natura ha «preferito» la materia ordinaria all'antimateria. Entrambe sono state infatti prodotte nella stessa quantità (in modo simmetrico) e di conseguenza avrebbero dovuto cancellarsi a vicenda; tuttavia questo non è successo perchè una certa quantità di materia (calcolata in una particella ogni 10 miliardi di particelle di antimateria) è riuscita a sfuggire e grazie a questa rottura della simmetria si è formato il mondo in cui viviamo. Che cosa sia successo effettivamente è ancora un mistero, ma adesso i fisici del Cern hanno strumenti senza precedenti per fare un po' di luce. |
Post n°102 pubblicato il 31 Ottobre 2010 da winnie790
Ben Rich, ha ammesso in una confessione sul suo letto di morte che gli extraterrestri sono reali e che i militari americani viaggiano tra le stelle.Don Phillips: “Sapevamo che c'erano dei velivoli catturati nel 1947 a Roswell” |
Post n°101 pubblicato il 26 Ottobre 2010 da winnie790
La Nasa annuncia:"Finalmente provata la presenza di acqua sulla luna".L'impatto di un razzo scagliato contro il cratere lunare cabeus che si trova nella faccia oscura della luna, ha creato una voragine del diametro di circa venti metri e ha fatto sollevare una colonna di circa 800 metri contenente oltre sei tonnellate di detriti.Il satellite Lcross ha analizzato le particelle provocate dall'esplosione rilevando la presenza di minerali:"Argento,sodio,magnesio,mercurio" e cosa piu importante hanno registrato la presenza di acqua sotto forma di ghiaccio.Gli scienziati ritengono plausibile in un prossimo futuro la costruzione di una base lunare che grazie alle risorse idriche e quindi di ossiggeno permettano la presenza di astronauti per lunghe permanenze e ricerche. |
Post n°100 pubblicato il 11 Ottobre 2010 da winnie790
Ragbir Bhathal, un prestigioso astronomo australiano, componente del programma SETI per la ricerca extraterrestre, ha assicurato di aver captato un'unica e misteriosa pulsazione di luce a 20 anni luce di distanza proveniente dal pianeta Gliese 581g, sul quale si afferma che soddisfi i requisiti necessari per essere abitabile. Bhathal, ricercatore della Western University di Sidney, registrò nel dicembre 2008 uno strano segnale proveniente dallo Spazio. Difficile da spiegare con cause naturali, quell'unico impulso luminoso fu captato intorno a Gliese 581g, molto prima che fosse noto che la sua stella tenesse in orbita pianeti potenzialmente abitabili. "Ogni volta che c'è una notte chiara", dice Bhatal, "salgo all'osservatorio per dare uno sguardo ai vari oggetti celesti. Stavo guardando uno di questi oggetti quando incontrai il segnale. Trovammo un impulso molto lungo, del tipo di chi emette un laser, che è giusto il tipo di cose che andiamo cercando". Questo evento singolare aggiunge un nuovo livello di mistero all'annuncio fatto pochi giorni fa da un gruppo di astronomi dell'Università di California a Santa Cruz e del Carnegie Institution di Washington: la scoperta di Gliese 581g, il pianeta più simile alla Terra individuato finora. Gliese 581g è nel bel mezzo della zona abitabile. Un luogo che nel nostro Sistema Solare è occupato da noi. Il suo scopritore, Steven Vogt, professore di Astronomia e Astrofisica dell'Università di Santa Cruz, afferma con convinzione che lì c'è vita. Tuttavia, non è il primo segnale misterioso che l'umanità riceve dal Cosmo. Nell'anno 1977, l'astronomo Jerry Heman rilevò un'onda singolare con il codice alfanumerico 6EQUJ5 (ndr CUI il famoso segnale Wow), un segnale che poteva essere solo prodotto da una civiltà avanzata, dicono gli scienziati. |
Post n°99 pubblicato il 06 Ottobre 2010 da winnie790
SANTA CRUZ (USA)Gli astronomi dell'Università di California a Santa Cruz e del Carnegie Institution di Washington hanno individuato un pianeta roccioso, situato in un altro sistema solare, che presenterebbe le condizioni minime e indispensabili a ospitare forme di vita extraterrestri: Gliese 581g, questo il nome del corpo celeste, si trova a circa 20 anni luce dal sistema solare e sarebbe il corpo celeste più simile al nostro pianeta mai scoperto finora. La scoperta è stata resa nota sull'Astrophysical Journal."E' il primo pianeta in cui troviamo condizioni tali da poter ipotizzare ci possa essere acqua", ha dichiarato Steven Vogt dell'Università di California, che insieme a Paul Bulter della Carnegie Institution ha guidato lo staff di ricercatori che ha effettuato la scoperta con gli strumenti del Keck Observatory nelle Hawaii. Gliese 581g è grande circa 3 volte la Terra e orbita in un periodo di circa 37 giorni attorno a una stella nana rossa situata nella costellazione della Bilancia. La temperatura media di superficie oscilla fra i -31 e i -12 gradi centigradi, un intervallo perfettamente compatibile con la vita. Intorno alla medesima stella ruotano in tutto sei pianeti.Ad oggi sono stati scoperti 490 pianeti al di fuori del nostro sistema solare che orbitano attorno a circa 420 stelle, ma nessuno finora aveva caratteristiche idonee a sostenere la vita. Molti di essi infatti, sono gassosi e giganteschi, altri troppo vicini o troppo lontani dalla stella madre perché l'acqua, elemento fondamentale per la vita così come la conosciamo, possa scorrere liquida. Gliese 581g invece, si trova alla distanza giusta e possiede una massa tra 3,1 e 4,3 volte quella della Terra e un diametro tra 1,2 e 1,5 diametri terrestri. Inoltre potrebbe essere roccioso e avere acqua liquida sotto un piccolo strato di ghiaccio superficiale e un'atmosfera in grado di proteggere la vita, se mai è sbocciata. "Personalmente viste le potenzialità di quel mondo, sarei propenso ad affermare che le probabilità di trovare vita su di esso sono del 100%", ha detto Steven Vogt, astronomo dell'Università della California, durante la presentazione della scoperta.In ogni caso, per saperne di più ci sarà da aspettare: il pianeta dista circa 195mila miliardi di chilometri e per raggiungerlo non basterebbe una vita. Almeno non la vita come la conosciamo noi. Fonti della notizia: Astrophysical journal-Rainews24- Tg1 online-La Republica.it- |
Post n°98 pubblicato il 24 Agosto 2010 da winnie790
La mamma di tutti gli umani sarebbe vissuta circa 200.000 anni fa. La conferma viene da una delle più vaste ricerche statistiche sull'argomento, che ha confrontato gli studi di genetica delle popolazioni basati sull'analisi del Dna mitocondriale, il materiale genetico che si eredita esclusivamente per via materna.La ricerca, coordinata dalla Rice University di Houston (Texas) e pubblicata sulla rivista Theoretical Population Biology, precisa per la prima volta la data in cui sarebbe vissuta l'Eva Africana, la cui esistenza è stata proposta in una teoria pubblicata nel 1987 su Nature. |
Post n°97 pubblicato il 12 Agosto 2010 da winnie790
UNA NUOVA TEORIA SULL'ESTINSIONE DEI DINOSAURI L’estinzione dei dinosauri sarebbe stata causata da un gigantesco terremoto scatenato da un asteroide del diametro di 40 chilometri caduto sulla Terra 65 milioni di anni fa. La violenza di questi fenomeni concatenati avrebbe fatto sì che gli enormi rettili, all’epoca dominatori incontrastati del pianeta, sarebbero scomparsi immediatamente. Un evento che ha sempre suscitato un grande interesse da parte degli scienziati, che hanno cercato di spiegarlo con diverse teorie. Tra queste la distruzione dello strato di ozono, l’avvelenamento da monossido di carbonio, vulcani giganti, una pioggia di rocce spaziali, il supervulcano Verneshot il cui impatto sarebbe stato simile a quello di un asteroide. Ora sarebbe stata finalmente scoperta la verità, per merito di un gruppo di ricercatori coordinati da Asish Basu dell’Università di Rochester. La collisione con la terra di un asteroide, molto simile ad Apophis che dovrebbe entrate nell’orbita del nostro pianeta nel 2013, avrebbe creato un’onda sismica attraverso il mantello terrestre. La scossa sarebbe stata così intensa da risvegliare un gigantesco flusso di magma, sollevandolo fino alla superficie e causando l’esplosione di una serie di attività vulcaniche sull’altopiano del Deccan in India con una potenza mai vista prima sul pianeta. E se in precedenza erano state avanzate delle ipotesi simili, ora è stata formulata una vera e propria teoria. Secondo quanto riferisce la rivista online New Scientist, la conformazione delle aspre montagne di basalto vulcanico dell’altopiano del Deccan avrebbe fornito prove convincenti che questa intera regione, con una superficie di circa 500mila chilometri quadrati, ha subito un’intensa attività vulcanica tra i 64 ei 68 milioni di anni fa. Una scoperta piena però di aspetti misteriosi e fino a poco tempo fa inspiegabili. L’altopiano si trova infatti lontano dai confini di qualsiasi placca tettonica, quelle fratture nella crosta terrestre attraverso cui la lava riesce di solito a farsi strada per emergere in superficie dalle profondità del pianeta. FONTE DELLA NOTIZIA: Notizie.yahoo.com |
Post n°96 pubblicato il 12 Agosto 2010 da winnie790
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Post n°95 pubblicato il 04 Agosto 2010 da winnie790
Ricordiamo che nel 2013 Secondo la Nasa, le nostre reti informatiche e quelle elettriche potrebbe essere distrutte dal picco di attività solare previsto per i prossimi anni.A |
Post n°94 pubblicato il 04 Agosto 2010 da winnie790
Gli scenziati della Nasa tengono sotto stretto controllo il Sole: l'attività sulla sua superficie sta registrando dei picchi fuori dal comune. Segnalato nella notte tra il 3 e il 4 agosto uno tsunami solare. |
Inviato da: the78deck
il 30/11/2011 alle 00:56
Inviato da: the78deck
il 17/12/2010 alle 12:35
Inviato da: winnie790
il 06/10/2010 alle 21:52
Inviato da: 1
il 02/10/2010 alle 00:23
Inviato da: winnie790
il 04/09/2010 alle 21:30