mistero2012

5 Febbraio 2040 AG5.. minaccia alla Terra!!!


AG5 è un "masso" cosmico di 140 metri di diametro osservato per la prima volta l'8 gennaio 2011 dagli astronomi dell'osservatorio di Mount Lemmon in Arizona. La sua orbita lo porta, nel punto più lontano, al di fuori dell'orbita di Marte, e in quello più vicino, a circa metà strada tra la Terra e Venere, ma sul suo tragitto non si hanno informazioni più precise. A causa della sua attuale posizione del cielo diurno, non e' possibile, dicono gli esperti, compiere delle osservazioni utilizzando telescopi terrestri, né, di conseguenza, fare delle previsioni attendibili circa un possibile impatto con la Terra. Ecco perché ogni visione catastrofica sull'argomento, è da vedere con un certo scetticismo.Certo un eventuale impatto sarebbe devastante. E il rischio di collisione è basso, ma esiste: è dato attualmente a 1 su 625, o al grado 1 della Scala di Torino (la scala utilizzata per valutare il pericolo di schianti di oggetti celesti sulla Terra, che va da 0 a 10).Ma i portavoce della NASA definiscono "altamente improbabile" l'eventualità di contatto, come conferma anche Detlef Koschny della divisione missioni nel sistema solare del centro Estec dell'ESA a Noordwijk (Olanda): «2011 AG5 è l'oggetto che, secondo le valutazioni odierne, ha le più alte probabilità di impattare con la Terra nel 2040» ha affermato, «tuttavia finora abbiamo studiato bene soltanto la metà della sua orbita, non abbiamo quindi una completa sicurezza sulle conclusioni dei nostri calcoli».D'altra parte, è ancora presto per sapere con esattezza quale direzione prenderà 2011 AG5 nel corso del suo viaggio del cosmo, dato che la sua orbita è conosciuta solo parzialmente. Soltanto nel settembre del 2013, quando tornerà vicino alla Terra (a 147 milioni di chilometri), gli scienziati avranno l'opportunità di osservarlo meglio e determinarne l'orbita in maniera più precisa; osservazioni migliori saranno possibili ancora in seguito, nel 2015. «A causa dell'estrema rarità di un impatto da parte di un asteroide di quelle dimensioni» - spiega Don Yeomans, manager del Near-Earth Object Program Office della NASA, parlando delle osservazioni del 2013 - «mi aspetto che saremo in grado di ridurre in maniera significativa o di escludere del tutto la possibilità di un impatto per il futuro prevedibile».FONTI DELLA NOTIZIA: FOCUS.IT  RAI.IT  LIQUIDA.IT