Margherita

Libri e riflessioni


Ho finito ora di leggere “Ragionevoli dubbi”, di Gianrico Carofiglio, e stavo riflettendo sul sondaggio proposto nel blog di Bluewillow. Il libro non è male, ma ha un difetto che trovo spesso nella letteratura italiana “di genere”, ovvero la poca verosimiglianza. La mia sensazione non è tanto che le storie siano poco verisimili, quanto le parole con cui vengono descritte. I nomi delle persone sembrano finti, i protagonisti esprimono i loro pensieri con una lingua poco realistica, Carofiglio usa nel suo libro non so quante volte l’espressione “di regola”, che trovo estremamente fastidiosa. La storia riesce anche ad essere avvincente a un certo punto, ma ci sono passaggi non necessari, che non aggiungono nulla a quello che succede e sembrano piazzati lì per fare vedere che l’autore conosce certi filosofi, certa musica o sa costruire belle frasi. Questo succede raramente leggendo autori stranieri. Ho appena finito di leggere un racconto di Borges, contenuto in “Racconti matematici” (...certo, mettere vicino un semisconosciuto giallista italiano con Borges è un po’ un’eresia!!), ma comunque in quel racconto, che tratta di un argomento del tutto assurdo e surreale, non c’è una parola fuori posto. Forse, però, alla fin fine c’è solo la buona e la cattiva letteratura, indipendentemente dalla nazionalità dell’autore.