Pensieri in libertà

Che botte.


Anno nuovo, tasse nuove. Purtroppo i proverbi son da cambiare. IRI per decenni stava per Istituto per la Ricostruzione Industriale. Prodi lo soppresse. Ora riappare nella veste di nuova tassa. Ma al fatidico scoccare della mezzanotte oltre ai fuochi d'artificio, ci sono stati altri botti. Tutti lugubri. Sul mercato globale non ci sono aumenti significativi del pezzo del petrolio. C'è invece la voragine senza fondo del Monte dei Paschi. La banca di Renzi, in quanto segretario di quel partito politico che era de facto il proprietario della banca. Ora, dicevo, pur in assenza di rincari della materia prima, l'elettricità aumento dell'1% circa ed il gas del 4. Poi ci sono rincari dei pedaggi autostradali, dei conti correnti e dei servizi bancari. E l'elenco, lungo, non è certamente finito. Ma non c'è da stupirsi. Nel discorso programmatico del nuovo governo non figuravano né la lotta all'evasione fiscale né la riduzione del carico fiscale. La corda, come è noto, si può tirare, ma sino ad un certo punto.