Pensieri in libertà

Proposta operativa.

Il 18 aprile, a tre mesi esatti dalla valanga sull'albergo di Rigopiano, il sindaco del paese aveva fatto una manifestazione in ricordo, credo. Ora si ritrova tra gli indagati. Mah, la giustizia italiana ha tempi lunghissimi e quindi non interferisco per non aggiungere altro ritardo.
Il sindaco in questione invece di una cerimonia avrebbe fatto molto meglio a darsi da fare. Ad esempio, visto che ci sono stati 21 morti, avrebbe potuto piantare 21 pini (che frenano le valanghe). Ed avrebbe potuto sollecitare i colleghi degli altri 8000 comuni italiani a fare dono di un pino. Anche la casta puzzolente potrebbe fare altrettanto. Tenuto conto che ci sono 945 tra senatori e deputati, ognuno col suo bravo portaborse, e mettendo vicino pure ministri e sottosegretari saltano fuori altri 2000 pini. Una vera foresta  a difesa del luogo (la costituzione stabilisce che la difesa del suolo è compito sacro).
Ma non lo faranno mai.

Tempora mutantur.

Medici senza frontiere gestiva ospedali ed ambulatori nelle zone più disparate del mondo. Ora, fiutati i soldi, sono diventati taxisti dei clandestini.

Vola colomba bianca vola.

Non è giusto fare di ogni erba un fascio. Tra i dipendenti di Alitalia ci sono delle persone che credono nel loro lavoro e lo svolgono al meglio. Però è innegbaile che il contesto è ammalorato in maniera irreversibile. La situazione è doppiamente ingarbugliata. Perché se ci sono in ballo diecimila posti di lavoro, ci sono anche milioni di guance. Quelle dei contribuenti. Che di ricevere uno schiaffo (ovvero aiuto statale) non ne vogliono sapere. Buttare via soldi -in questo momento- eticamente è un'infamia. E scellerati sono quegli appartenenti alla kasta che farfugliano e balbettano. Lo sanno benissimo che l'europa non  permette certe manovre che puzzano di prima repubblica. I soldi vanno tolti ai manager, quelli lautamente prebendati, che si sono dimostrati incapaci. Ed andrebbero tolti pure ai sindacalisti.

Nemesi.

Aspettiamo il secondo turno delle elezioni francesi. Esito incerto. Ma non è questo il punto. Pochi giorni prima del voto un poliziotto francese è stato ucciso nel pieno centro di Parigi. Solito discorso di cordoglio, resisteremo, no pasaran, vive la France. Etc etc. Eccolo il punto. Poco tempo dopo la morte di Regeni in Egitto, i rapporti tra italia ed Egitto erano scesi ai minimi. In quel contesto la Francia si era precipitata all'ombra delle piramidi per fare affari tentando di scalzare l'italia. E mentre qui si era alle prese con il terremoto per ben due volte quell'idiota di giornale umoristico francese (ma il loro umorismo non lo capisco proprio) aveva fatta delle becere considerazioni sulla situazione nel centro italia. Alla luce di tutto ciò, nessun cordoglio.

Guerra botanica.

Da almeno cinque anni le peonie stanno invadendo gli spazi naturali alle spalle della citta'. Una volta vederne una era una rarita'. Per questo motivo era stata severamente vietata la raccolta. Ma la peonia, al pari dell'ailanto e dell'acacia, non e' autoctona (e' autenticamente made in China) e quindi non dovrebbe far parte dell'orizzonte botanico locale. Proteggerla sì oppure no? Sarei propenso per quest'ultima soluzione. Che non significa dare il via libera alla raccolta indiscriminata. Semplicemente significa avere mano libera nella lotta contro le specie intrusive. Mica si chiede la luna.