il garage patafisico

Le parole per dirlo


Mia carissima,questa volta ti sbagli. Nelle mie parole non c'era alcuna velata polemica né alcun tipo di recriminazione. Ho fatto appello alla invero poca ironia di cui dispongo al momento per replicare con parole leggere alle tue parole leggere. Ti assicuro che in questi anni ho avuto tempo e modo di pensare al perché ci siamo persi di vista e, al di là di ogni possibile spiegazione che non credo nemmeno sia necessario darci, credo di aver sviluppato un'ampia comprensione di ciò di cui si può aver bisogno o semplicemente che si riesce a fare. E questo vale per entrambi. La lontananza di cui puoi aver (avuto) bisogno la capisco senza ulteriori parole. Semplicemente perché l'ho vissuta anch'io prima e sentita addosso dopo. Non cambia il mio pensiero verso di te, forse cambiano i modi in cui si mantiene un rapporto, se si mantiene.Ma quello che forse a volte ti sfugge nel pensare a me è che io non sono polemico nei tuoi riguardi. Capisco che possa averti strappato un sorriso leggerlo adesso dati alcuni trascorsi e soprattutto che possa essere difficile da verificare ora che i nostri rapporti sono minimi, ma vorrei davvero credessi che l'ultima cosa che mi interessa è creare degli improbabili sensi di colpa o costringerti a fare qualcosa o ad agire in un modo che non senti. Ogni altra considerazione dovrebbe tener conto di questo, anche quella relativa al fatto che sia difficile avere a che fare con me. Non voglio sindacare su questa tua sensazione, ma, oltre a non vellicare la mia vanità ormai consumata, questa mi appare come una bella perifrasi per dire che di certe fatiche si farebbe volentieri a meno. E lo dico davvero senza il minimo rancore o malumore e con un'interpretazione che si spinge ben oltre le tue parole.No, non è facile raccontarci le cose che succedono, né le sensazioni che si provano. Non lo è stato in questi anni e non lo è neanche adesso. Ne abbiamo persa l'abitudine da tempo e per l'appunto non c'è da stupirsene. Mi fa sorridere con una punta d'amaro leggere che vorresti entrare nel mio mondo di adesso, anzi che vorresti che fossi io a fartici entrare. Ma anche qui senza il minimo intento polemico. No, di raccontarmi non ne ho davvero voglia. E spero tu capisca che non è contro di te che lo dico, che non è una presa di posizione a priori e che non escludo che possa accadere in modi e occasioni che però adesso ignoro.In sostanza e in conclusione vorrei ti fosse chiaro che non ce l'ho con te in alcun modo. Che non imputo a te, se non quanto a me stesso, il fatto che i nostri rapporti siano al minimo storico. Che, infine (e soprattutto), il fatto che per te possa nutrire un bene particolare è ininficiabile da qualsiasi evenienza, immutabile ad ogni cambiamento.Ti abbraccio.