Mi sono registrata stasera e sono già stata sommersa di messaggi. Alcuni mi hanno mandato la loro foto, altri mi hanno dato il numero di telefono. Qualcuno mi ha fatto i complimenti, altri hanno scritto cose molte poetiche, altri cose molto dirette e vietate ai minori. Sono state tutte gradite. Mi soffermo sugli ultimi due messaggi ricevuti: "Ti sei smerigliata la faccia sulla foto?". Praticamente si. Ho un marito, due figli, vivo in un paese non troppo grande. Quella foto risale a due figli fa, pettinatura diversa, qualche chilo (non troppi, lo giuro) in meno. Però proprio farmi riconoscere da qualcuno mi sembrava eccessivo.Altro messaggio: "Cosa cerhi qui?". Bella domanda. Che cerco. Bho. Forse fuggire in qualche modo da questa realtà. Da un marito che non reggo quasi più, da un lavoro che detesto, e che devo svolgere con mia suocera e mia cognata. Da un paese mortorio. Queste pagine mi serviranno per tirare fuori la parte di me che qui è soffocata. Quella che vorrebbe divertirsi come faceva qualche anno fa, prima di finire davanti ad un altare. Che vorrebbe tornare a fare cose turche con un'amica particolare. Insomma, tutto quello che non faccio ora.Spero di poter continuare a parlare con quelli che vorranno parlare con me. Non darò il mio telefono (mi è difficile, nell'arco di una settimana, trovare tre minuti per parlare ad alta voce di qualcosa senza dover rendere conto a qualcuno), nè chiamerò (per lo stesso motivo). Mi sarà anche difficile ripondere ai messaggi. Quando potrò sarò qui. Nella speranza che qualcuno mi faccia sognare. Nella speranza di far sognare qualcuno.
Capitolo primo
Mi sono registrata stasera e sono già stata sommersa di messaggi. Alcuni mi hanno mandato la loro foto, altri mi hanno dato il numero di telefono. Qualcuno mi ha fatto i complimenti, altri hanno scritto cose molte poetiche, altri cose molto dirette e vietate ai minori. Sono state tutte gradite. Mi soffermo sugli ultimi due messaggi ricevuti: "Ti sei smerigliata la faccia sulla foto?". Praticamente si. Ho un marito, due figli, vivo in un paese non troppo grande. Quella foto risale a due figli fa, pettinatura diversa, qualche chilo (non troppi, lo giuro) in meno. Però proprio farmi riconoscere da qualcuno mi sembrava eccessivo.Altro messaggio: "Cosa cerhi qui?". Bella domanda. Che cerco. Bho. Forse fuggire in qualche modo da questa realtà. Da un marito che non reggo quasi più, da un lavoro che detesto, e che devo svolgere con mia suocera e mia cognata. Da un paese mortorio. Queste pagine mi serviranno per tirare fuori la parte di me che qui è soffocata. Quella che vorrebbe divertirsi come faceva qualche anno fa, prima di finire davanti ad un altare. Che vorrebbe tornare a fare cose turche con un'amica particolare. Insomma, tutto quello che non faccio ora.Spero di poter continuare a parlare con quelli che vorranno parlare con me. Non darò il mio telefono (mi è difficile, nell'arco di una settimana, trovare tre minuti per parlare ad alta voce di qualcosa senza dover rendere conto a qualcuno), nè chiamerò (per lo stesso motivo). Mi sarà anche difficile ripondere ai messaggi. Quando potrò sarò qui. Nella speranza che qualcuno mi faccia sognare. Nella speranza di far sognare qualcuno.