Carlo Molinaro

Solstizio


SOLSTIZIOC'è l'ultimo blu dietro i tetti e il campanile. Ho risolto un problema di computer (il difetto era nel cavo) e mi sono lavato i capelli e mi sono fatto la barba e aspetto lei: festeggiamo stasera il solstizio d'inverno, ossia l'embrione della primavera: benché all'inizio lo si noti poco è da domani che i giorni si allungano. Aspetto lei e stasera festeggiamo: sono contento perché sento che la amo (è un qualcosa nell'aria, nel disordine intorno e dentro, nel socchiudere gli occhi e quasi scomparire) - sono contento di quella gioia ansiosa e traballante che non sarà perfetta ma è la mia. Il dopobarba che mi ha regalato un'altra ragazza l'ho usato solo nelle grandi occasioni - come oggi appunto - però è quasi finito: avere tutti gli amori in tutti i minuti forse un giorno ammetterò, a malincuore, che è molto difficile, davvero. Ma ora non ci penso. È quasi nero il blu dietro i tetti e il campanile illuminato: credo che la mia pelle abbia un profumo buono di pelle, credo che lei sarà - fra poco arriva - contenta questa sera.