Carlo Molinaro

La differenza insuperabile


LA DIFFERENZA INSUPERABILEC'è una differenza insuperabile, una differenza di sostanza, che rende non comparabili la propria morte e la morte di un altro - anche della persona più cara e amatissima. La morte di un altro - anche della persona più cara e amatissima - è una scena della tua tragicommedia: può essere la scena più terribile, la scena di dolore insuperabile, ma è una scena a cui segue un'altra scena, the show goes on. La propria morte non è una scena: è il sipario che si chiude, è la luce che si spegne sul palco, è il tuo buio, è il tuo nulla a cui nulla segue più. La morte di un altro e la propria morte sono due cose di ordini diversi, diverse dimensioni, diverse geometrie: una ti strazia il tuo cuore che batte, l'altra è che il cuore a straziarsi non c'è più. Questo non vuol dire che non si possa desiderare di morire prima dell'altro - di non partecipare alla scena in cui lui morirà. E nemmeno vuol dire che non si possa morire per l'altro: qualcuno pieno d'amore e di coraggio - servono i due fattori in simultanea - può dare e ha dato la vita per l'altro: perché l'altro giochi ancora qualche scena della sua tragicommedia. Tuttavia la propria morte e la morte di un altro sono cose diverse, semplicemente diverse - ed è persino strano che si usi la stessa parola per entrambe.