Carlo Molinaro

Hotel Eva


HOTEL EVATornavo alla Stazione Centrale dopo un incontro strano.Ero sul tram numero cinque,un vecchio tram che ha ancora le panchette di legnolunghe e messe per lungoche ci si può sedere, le persone, in numero imprecisato:dipende da quanto ci si stringee da come largo si ha il culo:e una fila guarda in faccia l'altra filae si hanno i finestrini alle spallee si vede il mondo nei finestrini alle spalledi quelli che stanno nella fila di frontese non c'è di mezzo troppa gente in piedi(sì, mi sto ingarbugliando nel descriverel'interno di un tram: sto peggiorando).In un finestrino ho visto l'insegnaHotel Evae sono sceso perché per il treno c'era tempo,perché era un bello scorcio,suggestivo anche il nome della via- via del Lazzaretto -ed era un pomeriggio tipico milanese autunnale,e le architetture di quella zona sono grigie e solenni e dolcemente tristi e vuotee alberi sullo sfondoe potrei raccontarmene ancora un po'ma so benissimo che se fosse statoHotel Mirandanon sarei sceso dal tram.Sono sceso per l'hotel con il suo nomeche me l'ha fatta venire nella mentenel pomeriggio dopo l'incontro strano.E ora sono qui che raccontoe non so se raccontare, né come:sono qui come un bambino che non sase è prepotente o subisce prepotenza,se è giusto o no che sia vietato toccare la torta in cucina;o come un ragazzo che odia sua madrema ha capito che dicendolo perderebbe l'amoreanche di suo padre e sua sorellae forse di sé stessoe dunque tace ma non sa se è giusto tacere;o come un contadino che ha visto l'orso neroma la tradizione nega che vi siano orsi in quelle campagnee gli amici all'osteria, se rivelasse la visione,non lo vorrebbero più compagno di briscola;o come un pianoforte che per non disturbareha messo del cotone sotto le corde più acute;o come il critico che al termine del disastroso spettacoloall'attore amico che gli chiede un pareredice: tutto sommato, sì, tutto sommato c'è qualcosa...(dopo l'interno del tram mi sto ingarbugliandoanche nelle similitudini: sto proprio peggiorando).Tutto questo non va bene.Tutto questo non fa bene.E se vi mandassi semplicemente affanculo tutti quanti?Sono sceso in via del Lazzarettoperché ne avevo voglia, cazzo.L'Hotel Eva è un albergo a una stellaal quarto piano del palazzo:è più una pensioncina, forse è un albergo a oreo è per qualche commesso viaggiatore:se ancora ne esiste qualcunodi commesso viaggiatore silenzioso e modestofuori dall'achievement nell'establishment(con tocco ammiccante d'understatement)dell'hotel NH Jolly Ambassador Palace.L'Hotel Eva è bello con la sua semplicissima insegnadi vetro a scatola con dentro il tubo al neone sul muro il cartello col citofono sotto.Devo giustificarmi?Sono andato a Lisbona per Tabucchi e Pessoa e Madredeus,non per altro. Poi ho scoperto quartieri e oceanoe anche i pastéis de nata de Belém,e l'aria e i rumori e i colori e dell'altro.A Barcellona sono andato perché ci arriva un treno comodo da Torinoe odio gli aeroplani. Poi ho scoperto il Barri Gòtice il suono della lingua catalana.A Praga ci sono andato per Dickensche lo so che non c'entra niente,ma a me Dickens mi evoca l'idea di Praga prima di andarci.Ognuno ha i suoi percorsi. Ognunogli viene in mente quel che gli viene in mente.E scriverlo non è da prepotente.Sono sceso dal tram perché l'Hotel Evasi chiama Hotel Eva e non Hotel Miranda.Ogni volta che sento la transparencia del Chem'intenerisco pensandoall'altro aggettivo, prima di entrañable,e la figlia di Tyrone Powermi porta ancora in un prato a Vicenzae amara terra qui sotto a due isolati.Ognuno ha i suoi percorsi. Ognunogli viene in mente quel che gli viene in mente.Forse se smetto di preoccuparmidi cosa mi viene in mentee di cosa può produrre nella tua mentequello che mi viene in mentemi verrà in mente anchepiù spessodomandarti come stai.Comunque Milano aveva un buon odoree questo forse è l'elemento più strano.I milanesi hanno fatto molto benea non buttare via i vecchi tram con le panche di legno. [non mi considero affatto un buon fotografo - tuttavia confrontare le foto del video (scattate in cinque minuti tutte di fila, peraltro) con quella ufficiale dell'albergo, trovata sul suo sito, che qui ho messo in alto a sinistra, dà l'idea di che cos'è secondo me la differenza fra una fotografia e un'anonima insignificante immagine da pieghevole pubblicitario turistico]