Carlo Molinaro

Come fa comodo a me


COME FA COMODO A MEM'hai detto un volta, anzi più d'una volta: «Tu vorresti che tutto fosse come fa comodo a te». Stamattina ci stavo pensando, profondamente filosofando, e ho concluso che è perfettamente vero. Vorrei che ci fosse un treno, con il biglietto a massimo un euro, con una stazioncina sotto casa mia e l'altra sotto casa tua. Vorrei che uno scienziato inventasse una semplice tisana che guarisce ogni forma di tumore o malattia degenerativa o altro male qualsivoglia. Vorrei che dieci amici venissero da me a cena due volte a settimana entusiasti di ascoltare e parlare e magari lavare loro i piatti. Vorrei che Dio mi dicesse: «Dai Moli con te faccio un'eccezione: quando muori vivi altre mille vite ricordandole tutte». (Avevo pensato anche all'eterna giovinezza ma poi mi spiaceva restare giovane e vederti invecchiare: meglio le vite seriali con memoria e ampia scelta sulla reincarnazione: mi piacerebbe in "bellissima ragazza".) Mi piacerebbe andare su un pianeta dove ho a disposizione cent'anni per imparare mille arti e poi torno e sulla Terra è passato un minuto e stupisco le ragazze con quello che so fare: così Einstein mi sembrerebbe utile. Vorrei - lo so che questo è scontato - che tutte le donne che mi piacciono s'innamorassero di me perdutamente e si piacessero fra loro e brindassero insieme alla mia salute sorridendo. E per metterci anche qualcosa di banale vorrei un Nobel o un Superenalotto insomma da non dover più lavorare e poter molto viaggiare. Vorrei che se accarezzo un coniglio lui non morisse mai prima di me vorrei parlare con E. vorrei stare sereno con te. Riassumendo, vorrei che tutto fosse come fa comodo a me. Ma è strano?