Carlo Molinaro

La lontananza


 LA LONTANANZA Ora taci, ti vuoi allontanare, e c'è un ritmo diverso dappertutto: come quando in piazza ritirano il mercato e risalta, rimasta sul banchetto la cassetta di frutta, bella, non comprata ma è tardi, ci sono le voci per sbrigarsi, il furgone fa retromarcia per finire il carico e spunta all'angolo il lampeggiante giallo del camion cisterna che lava via dal selciato le cose lasciate. Tu mi hai detto che da tutti i tuoi uomini ti sei allontanata quando non sei più riuscita ad andare oltre, quando hai trovato un muro a bloccarti - e mi hai detto che gli uomini t'hanno rimpianto l'amore nel tempo dopo, nel tempo da lontano. Amata mia che tanto più matura e saggia di me sembri e invece hai tanto d'ingenuità caparbia, bambina, non sai, non t'accorgi che quel muro è dappertutto? Rimani: raccogliamo insieme noi questi oggetti colorati, che oggi li minaccia l'ombra della vetrina del ricordo, buttiamoli all'aria, mettiamo disordine, prendi a caso - e se una tazza si rompe ricorda che sei la più brava del mondo a fare con i cocci un mosaico meraviglioso, un disegno che al mondo mai nessuno ha visto prima.