Carlo Molinaro

Sognare la realtà


SOGNARE LA REALTÀCamminando per la Venezia non turistica, quasi deserta nell'ora vespertina, calle dopo calle, ramo dopo ramo, sotoportego dopo sotoportego, campo dopo campo, rio terà dopo rio terà, fondamenta dopo fondamenta, corte dopo corte, m'accorgo che qualche prospettiva m'innamora di più, e non c'è un motivo descrivibile: c'è un agio, un sollievo, c'è uno stare bene che mi arriva da un odore, da una luce, da un qualcosa - ma perché quel qualcosa? Allora penso che la bellezza sia fatta sempre di ricordo e nostalgia: è bello ciò che misteriosamente combacia con i sogni d'un tempo lontano, precedente: vite di prima o di mai, sepolte in noi da epoche tanto remote che forse non sono esistite. Non lo so, è soltanto un'ipotesi un po' intellettuale. Ciò che so è che tanto più una donna m'innamora quanto meno devo socchiudere gli occhi per sognarla: se posso tenere gli occhi bene aperti e guardarla tutta intera continuando a sognare allora quella donna m'innamora.