Carlo Molinaro

Il superficiale


 IL SUPERFICIALE Come un Ulisse che fosse riuscito a tornare, scampato, dal naufragio presso il monte del Purgatorio, per un mitico miracolo inspiegabile fosse tornato non necessariamente a Itaca ma in un luogo di terra, fosse tornato dopo il folle volo, scampato e disincantato, in un luogo di terra ad attendere una morte qualsiasi, una comune qualunque morte, non meno assurda di quanto fosse assurda prima d'ogni virtù e conoscenza, e si fosse - ancor valido il corpo - applicato a coltivare teneri fertili fragranti orti odorosi di rosmarino e basilico oppure a fottere con tutte le odorose fragranti di tenera pelle meretrici di Corinto, ecco, all'incirca, all'incirca così è - sappilo, tu lo devi sapere - la mia profonda superficialità.                                           Ma poi m'innamoro di qualcuno o qualcosa e finché c'è respiro viaggio ancora.