Carlo Molinaro

Il luogo comune


Voi che va bene uccidere chi vi entra in casa per rubare, voi che il ladruncolo bisogna metterlo dentro e buttare via la chiave, voi che è intollerabile lo sbarco clandestino, voi che le erbacce sulle sponde dei fiumi, voi che gli ex/le ex sono tutti stronzi/e da tenere lontani, voi che non si vive senza vino e salumi, voi che è assurdo non avere l'automobile, voi che è troppo pieno di zoccole seminude, voi che per la figlia ci vuole un buon partito, voi che la panettiera deve mettere i guanti per l'igiene, voi che dopo le otto si fa silenzio, voi che andate a casa sbronzi, voi che strombazzate a chi va un poco più adagio, voi che le briosce soltanto in quel caffè, voi che il calzino lungo, voi che i curdi cosa cazzo vogliono, voi che i giovani non leggono, voi che una volta sì, voi che se la vedo con un altro l'ammazzo, voi che l'onestà bisogna contestualizzare, voi che sapete tutto sui vaccini e sulla Corea, voi che io devo lavorare cazzo vuoi, voi che per i figli tutto e non si discute, voi che non volevo ma sa com'è signora mia, voi che questo, codesto, quello e quell'altro, voi che annuite leggendo questo che scrivo, voi che scuotete il capo, voi che certo non vado contro il mio interesse, voi che ti denuncio, voi che gliela faccio vedere io a quel coglione, voi che una volta qui era tutta cuccagna, voi che fino a un certo punto, voi che l'islam ci ha ragione perché non c'è più la morale, voi che un regalo al medico va fatto perché ti curi bene, voi che fa schifo la periferia, voi che casa mia è una badia, voi che vuoi mai è una ruota che gira, voi che ragazza mia, voi che quello, codesto, questo e quest'altro, niente, io non ho mica niente da dire, pensandoci, niente, m'è venuto così, vado a dormire serenamente, in fondo anche della teoria dei quanti non ho mai capito granché. Vi voglio bene, forse, buona notte.