Carlo Molinaro

Ti leggevo poesie nudi nel letto dopo l'amore


Non so perché oggi pomeriggio mi è venuto in mente di creare anche un blog. È vero che lo fanno un po' tutti. Quindi perché no. Ovviamente non so se e quanto ci scriverò. Non so neanche bene come funziona. Ci provo. Vediamo. Oggi stavo pensando al "quasi". Se giochi al lotto sei quasi sicuro di non vincere, ma è il quasi che fa sì che il gioco esista (e lo Stato ci guadagni un sacco). Non succede quasi mai che una ragazza prima non ci stia e poi dopo un mese o un anno ci stia, ma è al quasi che si appigliano i lunghi corteggiamenti. Io le cose le faccio sempre collegate a persone, non sono autonomo dalle persone. Creando questo blog penso a Petarda, che è la mia bloggatrice preferita http://www.petarda.splinder.com e spero mi insegnerà delle blogherie, oltre che della blagherie, e a Chiara, che adesso sto lungamente corteggiando e mi ha fatto venire in mente il secondo quasi. Non significa che queste due siano al centro della mia esistenza, sono però quelle a cui ho pensato creando il blog. Ovviamente senza nessun motivo, non c'è mai nessun motivo. Ma dato che sono fondamentalmente un poeta (ormai ho smesso di vergognarmene e di fare smancerie sul termine, c'è chi è idraulico o schizofrenico e chi è poeta, basta), nel primo messaggio del blog mi par giusto piazzare una poesia, e la piazzo. La poesia non è dedicata né a Petarda né a Chiara, se no sarebbe troppo semplice. La scelgo soprattutto perché è la più recente che ho scritto, o quasi. Cogliamo l'attimo.TI LEGGEVO POESIE NUDI NEL LETTO DOPO L’AMORE Ti leggevo poesie nudi nel letto dopo l’amore:non avevamo vent’anni, non era tanto tempo fa,era oggi pomeriggio e avevamo più di cent’annifra te e me. Ti leggevo poesie nudi nel letto:non è un ricordo lontano perso nelle nostalgie,era oggi pomeriggio con un cielo grigio e azzurromescolato dal vento – e i colori vivaci sul terrazzo.Non avevamo vent’anni, non era un tempo lontano,era oggi pomeriggio ed era la prima voltain vita mia che leggevo poesie nudi nel letto,tu la prima volta che qualcuno te le leggeva,e sono nudo al tavolo adesso che scrivomentre tu sei quasi addormentata sulle lenzuola spaiatedi due verdi diversi, recuperate insiemeper questa casa che sembra di studenti squattrinati.È di oggi pomeriggio la luce sui coppi dei tetti,le mansarde di fronte abitate da slavi e magrebini;se dico questo secolo intendo dire il ventunesimo,il nostro: nel Novecento non t’ho conosciuta ma orati ho letto poesie per la prima volta nudi nel letto,le lenzuola spaiate di due verdi diversispinte via dalle gambe, fresche ancora del nostro sudore.