Carlo Molinaro

Un sabato sera in casa da solo


Un sabato sera in casa da solo. Non mi dispiace poi tanto, andrò a letto presto, sono stanco, domani mi aspetta una domenica lavorativa. Credo di avere capito un’altra cosa su questo blog che ormai ha quasi una settimana di vita. Forse l’ho aperto per tenere di nuovo un diario io, semplicemente un diario mio. Da i 13 ai 40 anni circa l’ho tenuto, un diario: scrivevo quasi ogni giorno su un’agenda gli avvenimenti, i pensieri, le considerazioni. Ho tutte quelle agende in uno scaffale, è divertente a volte (ma molto di rado) andare a riscoprire gli eventi di un giorno lontano. Giorni importanti: il 1° febbraio 1969 dichiarai apertamente il mio amore a Chiara (dopo averci pensato più di un anno, s’intende). Non la stessa Chiara di cui ho già parlato in questo blog, perché questa era ancora molto di là da nascere, le mancavano una dozzina d’anni ancora prima di venire al mondo. Un’altra Chiara. Giorni meno rilevanti: il 1° giugno dello stesso anno 1969 feci una pedalata da Vercelli fino al santuario di Crea, con amici di cui nel diario elenco i nomi. Un diario, cose grandi e piccole. Poi non ci sono più riuscito. Ho riprovato, ogni tanto, a cominciare un quaderno. Ma sono tutti abortiti dopo poche pagine. Tenere quaderni non è (più) da me. Anche le poesie le scrivo su fogli sparsi, prima di trascriverle al computer. Le cose non mi piace più raccontarle solo a me stesso, a un diario chiuso in un cassetto. Sarò diventato più estroverso, che volete mai. Era anche ora, si potrebbe dire. Ma sì, vado a dormire. Poco fa mi frullava in capo una domanda: ma se sono permessi l’alcol, il tabacco e le religioni, che senso ha vietare gli spinelli? Buona notte.