Carlo Molinaro

Eccetto autorizzati


Lo si legge spesso, sotto i segnali stradali di divieto d’accesso, o sui cancelli dei cantieri, o su misteriose porte proibite: «eccetto autorizzati». Solo gli autorizzati possono accedere, entrare, percorrere, superare la barriera, introdursi.Ora, a me questa cosa sembra ambigua e discutibile. Prima di tutto, ci sono almeno due tipi di autorizzati, che mi paiono assai distanti fra loro. I primi sono quelli a cui si rizza da solo al minimo vedere, annusare, percepire una donna. I secondi sono quelli che provvedono da soli a farselo rizzare, mediante una sega o pratiche consimili. In entrambi i casi l’azione è rivolta «a sé» e quindi si può correttamente parlare di autorizzati, ma le due tipologie sono differenti e forse, sotto qualche aspetto, addirittura opposte, per la diversa facilità e immediatezza dell’autorizzazione.In secondo luogo, e indipendentemente dalla distinzione precedente, non capisco perché si prenda in considerazione, nel selezionare l’accesso a una via pedonale o a un’area di lavoro, proprio questa specifica caratteristica e condizione, una caratteristica e condizione del cazzo. Misteri delle regole e della segnaletica.