Carlo Molinaro

Elezioni, Vecchioni, emozioni, maccheroni, copertoni


Oggi sono sessant’anni dalle prime elezioni politiche italiane dopo la Liberazione. Il 18 aprile 1948 la sinistra subì una sconfitta maggiore di quella di domenica scorsa. La DC andò molto vicina a prendere da sola la metà dei voti. Ecco i risultati di allora alla Camera (voti – percentuale – seggi; fonte Pupia):Democrazia Cristiana 12.740.042 – 48,51% – 306Fronte Democratico Popolare 8.136.637 – 30,98% – 183Unità Socialista 1.858.116 – 7,07% – 33Blocco Nazionale 1.003.727 – 3,82% – 18Partito Monarchico 729.078 – 2,78% – 14Partito Repubblicano Italiano 651.875 – 2,48% – 9Movimento Sociale Italiano 526.882 – 2,01% – 6Südtiroler Volkspartei 124.243 – 0,47% – 3Partito dei Contadini d’Italia 95.914 – 0,37% – 1Partito Cristiano Sociale 72.854 – 0,28% – 0Partito Sardo d’Azione 61.928 – 0,24% – 1Movimento Nazionale Democratici Federalisti 52.655 – 0,20% – 0Unione Movimenti Federalisti 52.655 – 0,20% – 0Blocco Popolare Unionista 35.899 – 0,14% – 0Partito Comunista Internazionalista 20.736 – 0,008% – 0Altri 83.294 – 0,37% – 0Totale votanti: 26.264.458.Furono le prime elezioni politiche in cui votarono le donne (certi diritti che oggi ci sembrano naturali sono stati conquistati da mica tanto tempo).A quel risultato elettorale le reazioni dei poeti furono uguali come adesso. La reazione di Umberto Saba è bene descritta da Vittorio Sereni in questa poesia che si intitola appunto Saba (tratta dal libro Gli strumenti umani):SABABerretto pipa bastone, gli spentioggetti di un ricordo.Ma io li vidi animati indosso a unoramingo in un’Italia di macerie e di polvere.Sempre di sé parlava ma come lui nessunoho conosciuto che di sé parlandoe ad altri vita chiedendo nel parlarealtrettanta e tanta più ne dessea chi stava ad ascoltarlo.E un giorno, un giorno o due dopo il 18 aprilelo vidi errare da una piazza all’altradall’uno all’altro caffè di Milanoinseguito dalla radio.«Porca – vociferando – porca». Lo guardavastupefatta la gente.Lo diceva all’Italia. Di schianto, come a una donnache ignara o no a morte ci ha ferito.(Per inciso: i versi 5-9 sono una splendida descrizione dell’egocentrismo insicuro e fertile del poeta, che succhia la vita degli altri perché ne ha bisogno per vivere lui, ma, se è poeta vero, altrettanta e più ne rende.)Va bene. Se la sinistra è finita, bisognerà trovare altri modi. Interessante certo è quello che scrive un tal Bifo qui. Osserviamo, pensiamo, studiamo.Stasera intanto vado a Varazze a sentire un concerto di Vecchioni. Poi si vedrà. A proposito di Varazze: nell’immagine, tratta da una sbiadita foto, un giovane gadano si aggira sulla spiaggia di Varazze, appunto. Corre l’anno 1958, un decennio dopo le elezioni di cui sopra. Il gadano percepisce su quella spiaggia la presenza di una ragazza che gli piace e annusa l’aria guardingo, tenendo in mano un oggetto misterioso. Ma non la trova. Non sa che ella nascerà solo ventitré anni dopo, e altri ancora dovranno passarne prima che ella frequenti quella spiaggia. Oltre che gadano, è completamente sfasato sui tempi.Mi è rimasto un biglietto in più per Vecchioni stasera. Se ti interessa mandami una mail entro mezzogiorno, insomma subito. Offro anche il passaggio in Panda Torino-Varazze e un eventuale pernottamento in riviera o dintorni. La candidata ideale è una ragazza carina, simpatica e maggiorenne (anche da pochissimo tempo). Massì. Buongiorno, figliuoli, andiamo avanti.