Carlo Molinaro

Vecchioni a Varazze


Un po’ in ritardo anche stamattina, che vado a pranzo con mio figlio adesso. Certo, ho dormito fino alle dieci passate, d’altronde mi ero messo a letto alle cinque e mezzo. Bella nottata, sì. La pioggia e poi in autostrada al ritorno la luna quasi piena in mezzo alle nuvole sparse. Adesso è sabato. Un caffè, una poesia, ora vado.VECCHIONI A VARAZZEMi sono alzato tardi. Non capiscola guarnizione della caffettiera:è sbrindellata, forse è da cambiare,eppure a volte tiene e a volte no:forse dipende da come l’avvito?Stamattina ha tenuto. Però è strano.Bevo il caffè e scrivo una poesiasu ieri sera a Varazze, Vecchioni,la prima volta sentito dal vivo.L’acustica del mesto palasportnon è granché: delle canzoni nuoveil testo lo capisco mezzo sìe mezzo no, che poi già le paroledelle canzoni io faccio faticaa coglierle, sommerse dalla musicacon il volume alto dei concerti.Piove a dirotto, ho trovato gli amiciall’entrata, ci siamo sistematiin alto, in fondo, sulla gradinata.Luci a San Siro con lei che si baciaun altro giustamente è un’esperienzaselvaggia et aspra e forte e l’ho cercataperché sono un coglione e un importuno:vent’anni fa sono riuscito a smetteredi bere ma gli amori quelli nonon riesco a smetterli, no, neppure quellimai cominciati. Va bene. Ma un contoè stare a farti un po’ di compagniaaltro è aspettare che il treno vada viae sul mio treno la viola d’invernoa volte passa per il corridoioe per ora non suona, ma sorridecome chi sa che non ti perderà.Nessuna storia mai è una canzonecon un finale mio, e tutti vanno via– e poi andrò via anch’io.Non mi piacciono tutte le canzonidi Vecchioni, per esempio non mi piaceFiglia (cosa vuol dire che sua madrenon era poi tanto ragazza? mi sametà di astio e metà di vecchiume),però la maggior parte sono belle.Una buona serata. Poi mangiamoqualche cosa a Savona, al Benzi cheè aperto anche di notte. Poi riprendola mia autostrada verso nord. Mi fermoper un caffè a Fossano e mi telefonaClaudia e ci raccontiamo amori e musichecosì alle tre di notte nella Pandasotto la pioggia nell’area di serviziosemideserta, c’è solo una pattugliadella Polstrada, c’è un camionista grecocon due donne che parlano francese.È preziosa la Claudia. Tante voltecom’è prezioso qualcosa lo saisoltanto dopo, tanto tempo dopo.Faccio esercizio per saperlo prima:perché i bei tempi siano questo tempo.È un esercizio come un altro, c’èchi fa yoga, chi training psicofisico,chi shiatsu, chi meditazione: iofaccio di vivere quello che vivo.Arrivo a casa alle cinque passate.Ma insomma, sì, fanculo, è bello esserci:cantare e prendere quello che viene:scrivo, non sono bravo a fà i danè:che gliene frega, a chi mi legge,se lei c’è stata o non c’è stata e lei chi è.