Carlo Molinaro

Ancora tre piccole poesie


Ho scritto ancora tre piccole poesie sul treno fra Torino e Vercelli, un po’ all’andata e un po’ al ritorno, nel consueto viaggio per la cena domenicale da mia madre. Eccole qui sotto. E domani è lunedì e via con una nuova settimana. Buona notte a tutti quanti.PROMESSANon ci possiamo perdere. La lunacambia e ritorna: la rivedi sempreda qualche parte in cielo. Torna il verdenelle strette fessure tra le pietre.Torna l’acqua nel letto del torrente.Torna l’amore mio dalle collinecon le sue mani belle e gli occhi azzurri:mi sorride e mi porge i frutti freschiche non conosco, che lei sa trovare.LUCI DAL TRENOSono vicine sì ma indecifrabilile luci dei paesi che attraversala ferrovia da Milano a Torino.Lampioni o case o raccordi di stradeo capannoni deserti con caniferoci o cascinali dove un vecchiosi mette a letto e tossisce da solo.Non so nulla di tutte queste vitee anch’io tossisco da solo sul trenoche mi riporta al mio appartamento.RISAIEVolano grandi uccelli sopra il pelodell’acqua ferma come un altro cielodisteso giù, finché spunti uno stelodi riso. Quanto sangue in questa terra,dimenticato da generazioni.Però il prodotto è ancora buono: rendee si vende, benché sia avvelenatodai diserbanti. Il sangue fa buon riso.===================[nell'immagine, le rose nel giardino a Vercelli stanno ancora una volta per fiorire: è da quando sono nato che assisto ogni anno a questo fenomeno, di maggio, e sempre mi meraviglio]