Carlo Molinaro

Sto preparando un nuovo libro!


Sto selezionando le poesie per un nuovo libro, che al 99% uscirà in primavera. Dico al 99% perché finché una cosa non accade veramente, io non sono mai sicuro al 100% che accada. Ma l’accordo c’è e devo consegnare le mie poesie selezionate entro questa settimana. Ho già anche in mente il titolo del libro ma per scaramanzia non lo dico ancora. Penso di dargli la struttura di un «canzoniere per alcuni amori e alcune altre cose».Certo selezionare le proprie poesie è difficile. Provare ad avere un distacco critico per scegliere le migliori. Distinguere le migliori dalle più amate (spesso coincidono ma non proprio sempre). Decidere se concedermi o no qualche licenza, tipo mettere una poesia che lo vedo che non è granché, ma per ragioni mie di sfizio personale la voglio pubblicare. Insomma, un libro di poesie non è il progetto perfetto per la grande cattedrale (che poi persino nelle cattedrali gli architetti magari uno sfizio se lo toglievano – i pittori e affrescatori quasi sempre, magari mettendo un’amata puttana di bordello a far la madonna, alla faccia del coglione committente bigotto e potente) né il trattato filosofico bilanciato e coerente. La poesia è equilibrio nello squilibrio. O viceversa. Insomma, selezionerò il meglio e quel che mi parrà.Quando uno sta nel suo privato personale, non c’è problema nel selezionare le cose. Per esempio, la mia casa è tappezzata di fotografie. Il criterio per scegliere le foto da appendere ai muri è tutt’altro che univoco. Alcune foto vengono scelte perché sono belle, e questo è logico. Ma altre vengono scelte, pur essendo pessime foto, perché hanno dentro un amore, e magari sono le uniche due o tre foto di quell’amore: e allora che m’importa che siano foto tecnicamente-esteticamente orrende? Le appendo ai muri lo stesso, per avere sui muri la compagnia di quell’amore. Certo, se di un bell’amore ho una bella foto, questo è il massimo, ma non sempre è possibile. Magari una ragazza con cui sono stato non si è mai voluta far fotografare bene (esistono alcune persone allergiche alla fotografia) e di lei possiedo solo una sguincia fotina da gita in campagna scattata per caso: e allora al muro mi appendo quella. Non tutti lo farebbero, lo so: so che molti preferiscono «niente» a una brutta foto. Embè, io invece no, io appendo la foto brutta perché comunque mi ricorda l’amore bello e quando mi capita di guardarla sorrido e sono contento.Sì, ho scritto questa cosa delle foto ma con la scelta delle poesie probabilmente non c’entra. La scelta delle poesie è «per gli altri», per i lettori del libro. Insomma, alla fine la selezione la faccio, come mi viene, la faccio. Un problemino che mi emerge è quello delle dediche (e dei riferimenti a realtà riconoscibili) nelle poesie d’amore. Praticamente tutte le dediche rischiano di dar fastidio a qualcuno, o di creare problemi. Negli amori ricambiati la dedica potrebbe far piacere a «lei», però normalmente non piace affatto al suo fidanzato, marito, moroso (talvolta persino padre, se la fanciulla è giovinetta: pare cosa da Medioevo, ma invece accade). Negli amori non ricambiati spesso la dedica non è gradita all’interessata medesima. Insomma, non va mai bene! Vabbè, ho sempre risolto in qualche modo pure questa cosa, la ri-risolverò.In fondo, sono cose marginali. Il nocciolo essenziale della poesia è fare poesia: e non succede facilmente. Il nocciolo essenziale dell’amore è fare l’amore: e neppure questo succede facilmente: chi guarda onestamente dentro sé e dentro gli altri non può non vedere la trepida fragilità di ogni rapporto, il cristallo delicato e tagliente della sessualità mai del tutto scoperta (mi fanno ridere – o piangere – quelli che dicono che oggi tutto è permesso e tutto è fin troppo visibile: se anche vivessimo in una società perfettamente libera e aperta e sincera – cosa che non è – resterebbero comunque le montagne dentro, difficili da scalare, le valli strette e oscure nelle viscere, dove nulla è mai certo e tutto può sempre ribaltarsi). Sì: quali poesie pubblicare, e se metterci o no dediche d’amore, sono proprio faccende marginali. L’importante è far bene poesia e amore.Comunque, la selezione va prodotta, e in questi giorni la produco. Buona serata e... cominciate fin da ora a prepararvi al nuovo libro (al 99%).[Nell’immagine, un pezzo di scaffale a casa mia oggi.]