Carlo Molinaro

Poesia di Natale


È la vigilia di Natale, e in giro si sentono canzoni di Natale e poesie di Natale. Potevo esimermi? No. Ecco che dunque oggi ho scritto anch’io la mia poesia di Natale. Auguri!POESIA DI NATALEI nazisti ascoltavano musica classica,custodivano preziosi bicchierinelle cristalliere. Sedevano a tavolail giorno di Natale, mangiavano,annuivano con un cenno compostoai discorsi delle vecchie signore.I borghesi scherzano nelle loro case,guardano obliquo, sanno e non sanno, sembrache non facciano mai proprio sul serio.Ma lo scherzo è che fanno sul seriomentre non sembra e viceversa. Annuisconoai discorsi delle vecchie signore.I morti ammazzati, loro fanno sul serio:ma scompaiono in fretta. Non è veroche il tempo è galantuomo: solamentechi è presente all’istante dello sparosa contro chi è puntata la cannae chi imbraccia il fucile: lo raccontase vuole e può, talvolta lo raccontama non è detto che risulti credibile:poi subito lui stesso si confonde,non giurerebbe più di avere visto.La storia non esiste.Quando ero bambino a Natale c’era il ghiacciosui marciapiedi, restava fino a marzo.Gli operai della Chatillon scendevanoin bicicletta dal cavalcavia,nella nebbia suonava la sirena.Dovreste credermi, forse, forse no.Mario non è tornato dalla Russiae Monica è volata dal balcone:questo è sul serio. Ma svanisce in fretta:bianco Natale, annuiamo compostiai discorsi delle vecchie signore:restava il ghiaccio fino a marzo, allora,in questa crema avrei messo un pochino– solo un pochino – di zucchero in meno.