Carlo Molinaro

Un coro di buona volontà


Stasera all’oratorio salesiano della Crocetta, in via Piazzi 25 a Torino, ho ascoltato un coro di ragazzi bravi e vivaci. Si tratta del coro Amani, collegato a un gruppo di persone che si occupano attivamente di missioni in diversi paesi del mondo. Nel corso della serata è stato sollevato in particolare il caso delle popolazioni di Orán, nell’Argentina settentrionale, che vengono allontanate dalle loro terre, cioè dalle terre che occupano da secoli, e che ora sono state «vendute» a una multinazionale statunitense. È dunque in corso una battaglia per difendere il diritto di queste popolazioni a restare sulla propria terra e a mantenere la propria identità e, in definitiva, la propria stessa esistenza.Il coro Amani, pur essendo un coro «amatoriale» collegato all’attività missionaria, mi è parso di ottimo livello anche musicale. Non li ho contati ma credo fossero, stasera, una trentina di ragazze e ragazzi. Un insieme compatto e armonioso, dove ciò che conta è il collettivo. Citerò soltanto Cristina, entusiasta e trascinante direttrice, e Miriam, che conosco da una ventina d’anni (cioè da quando lei ne aveva due o tre) e che è sempre una vera forza della natura – stavolta lo ha ben manifestato in un pezzo di voce solista.La musica, il valore dello stare insieme, la pace, la lotta contro l’oppressione: sono elementi che possono unire questo coro «religioso» al più ateo dei centri sociali autogestiti. Se per caso Dio esista, nell’alto dei cieli, è questione che esula dalle mia capacità e competenze; però mi sento di affermare che è molto, molto importante l’esistenza sulla Terra di uomini di buona volontà – tutti diversissimi, ma di buona volontà.