Carlo Molinaro

IL MIO INFINITO


Il mio infinito è debole. Per braccia ha moncheriniche mancano la presa. Cambia spesso le lentima è di vista corta: può soltantoimmaginare ciò che sta di là.Di là da dove? Non è che abbia limitiprecisi – è infinito – eppure ha limitistringenti. È infinito di vita mortale,domani non c’è più.S’è trovato nel mezzo di sé stessosenza sapere, spaesato: infinitoperso nell’infinito. Infinito raccoltoin un respiro controvento,ricacciato da una corrente opposta:il mio infinito è debole. Per lui sarebbe meglioesser finito, star dentro quattro spigolicome un quadro o un bicchiere. Ma è infinitoe non può non cercare l’infinitocome si cerca un fratello o un amante:con la sua vista corta, con le bracciache mancano la presa spende tuttoil suo breve infinitoa immaginare ciò che sta di là.[nel video, la Preghiera in gennaio di Fabrizio De Andrè.]...