Carlo Molinaro

Ullallà!


Giornata abbastanza improduttiva. Ho ritrovato alcuni versi composti 41 anni fa e li trascrivo qui sotto. Versi da ragazzino quattordicenne che vuole un po’ scherzare e un po’ fare il furbo. Ma riproducevano lo stesso scenario di questi giorni (oggi c’è stato il sole a Torino a sciogliere la neve) e qualcosa rimane uguale attraverso le età: la primavera che fa ricordare che ancora si vive, il collegamento a un tempo lontano, che era già remoto da bambini. O almeno, lo era per me! Buona serata!Aria non più sottozeroche soffia da levantee dice alle gemme embrionali:«Ullallà! È l’alba!»Gocce che cadono sulle crapedai cornicioni pisciantie fanno ricordare che ancora,come era un tempo,si vive.(Vercelli, febbraio 1968, probabilmente)[Nell’immagine, scorcio della mia cucina oggi pomeriggio.]