Carlo Molinaro

La canzone del corpo


Ecco, è sera. Ho lavorato, decentemente lavorato; poi sono stato a trovare mia figlia che ha il bambino malato, e poi sono rincasato e ho mangiato due arance e mi sono seduto nella penombra a pensare, e ho scritto questa poesia. Buona serata.LA CANZONE DEL CORPOÈ già un problema avere un corpo intorno,uno spazio fuori da urtare o toccareuno spazio dentro che sussulta e slittae dà segnali che si sovrappongonodi piacere dolore movimento pauraattrazione repulsione paura– un corpo intorno a che cosa, se poialtro non siamo che corpo?Avere un corpo che non sente nullao sente troppo, o le due cose insieme,inciampando su una palpitazioneaffrettata o sul terrore che si rovescianell’assenza della palpitazione.Avere un corpo che guarda ed è guardatoe che si guarda e non si riconosceperché non s’è mai visto. Allora correa misurare, esagera sul pesoe sull’ampiezza, cerca specchi sottiliper non essere intero, cerca specchirassicuranti, ma non crede maidi somigliare davvero all’immagineriflessa: alza la voce, si raccontacome da un marinaio che ritornada paesi lontani, spalancandogli occhi perché diventino più larghidella porta di casa.Non è un mestiere facile, non c’èregola d’arte: ogni passo di danzaha un muscolo sgraziato, ogni canzoneha un passaggio irrisolto, una notameno sicura: la dimentichiamoperché il ricordo rassomigli al sognoe non al cruccio. Possibile che in teci sia soltanto quella luce lividadi scantinato freddo dove passanoospiti grigi, severi, e fra loroanche tu con lo stesso pallore e maimai uno sguardo che tagli davverol’ombra e liberi il chiaro che c’ènelle finestre della primavera?Avere un corpo e non poterlo unireal desiderio perché non combaciao se combacia si spaventa, scalciacome nel ventre materno, ha timoredi fermarsi e morire, ha timoredi muoversi e vivere, ha timoredi avere un corpo e non poterlo unireal desiderio, di restare fuoridal sogno, dal sorriso, dall’abbraccio.Eppure il sogno il sorriso e l’abbraccioti prenderanno, il giorno in cui la lucee gli occhi insieme saran così fortida scoprire l’inganno: che la graziasi muove per il muscolo sgraziatoe alla canzone tutta la magiala dà la nota che sembra sbagliata.In quel giornopotrai amare, amarti, essere amata.