Carlo Molinaro

La corsa della luce


Oggi a pranzo invece di mangiare mi è venuta una poesia, questa qui sotto. Se non altro, è più dietetico e più economico, con i tempi che corrono.  E poi mangiare mangio già stasera da mia madre. Nell'immagine, il cielo sopra casa mia in un istante di pochi istanti fa. Buon mercoledì.LA CORSA DELLA LUCE                                                       La vida es sueño                                                                          (Calderón de la Barca)La luce muta sui muri e sui vetri:avanza e si ritira come un'ondasecondo il combinarsi delle nubi:la camera è diversa ogni minutoe cambia ogni minuto il mio respiro:si distende o s'arriccia con il vento.Il respiro del cielo inciampa in gola:esita il vento dentro i miei polmoni.Non è dato per sempre, no, il vagitoche trova e inghiotte l'aria dopo il muco:non è un ritmo acquisito. Il vento accelera,ricade, torna, spinge, gonfia, affloscia,attorciglia la polvere e le nuvole:il sole si nasconde, ricompare,indora, abbaglia, rabbuia, colora,attenua, sbianca.                           Se così mutevoleè la scena, io piccola comparsacol batticuore, reclutata a casoin tanta improvvisata meravigliarespiro fuori tempo: ora dilatoi polmoni a gridare, ora mi stringeun nodo la trachea, apro le bracciae le chiudo: se rido o piango o esultonon è già più il momento né la musicagiusta e una voce dice: tu non seibuono neppure a nascere.                                         La luceridisegna i contorni, li cancella,li dimentica in fretta. Il vento strappadalla mia bocca il fiato, se lo portadove non so. Per custodire un pocodello splendore di luce e di ventomi rannicchio in un angolo, al riparoda sguardi e voci, chiudo gli occhi, sogno.