Carlo Molinaro

Io m'avvicino


Sono in treno. Ebbene sì, sono in treno, per una destinazione insolita, una città nuova, una ragazza che conosco appena. È un’emozione che ho provato tante volte, ma è sempre nuova, il viaggio verso una destinazione nuova e una ragazza nuova. Come a quindici anni, a quindici anni presi un treno per Saronno per incontrare una ragazza, in realtà tre o quattro treni, non è facile arrivare in treno a Saronno, adesso invece vado in un’altra città che non dico, ma è lo stesso. Chissà se anche lei, la ragazza che mi aspetta, prova emozioni nuove. Chissà che cosa prova. Chissà perché aspetta me. Chissà che cosa accadrà. Due parole soltanto, da amici, oppure di più? Un orizzonte possibile. Tutto da scoprire. Mi piace viaggiare così. Mi piace anche molto quando viaggio verso donne e ragazze che già amo e già mi amano in città che già conosco, ma la scoperta è un’emozione particolare, perché negarlo? Io non lo nego e non me lo nego, finché ne ho l’occasione, che sono già un po’ fuori quota, ma fa lo stesso. Ah, fra l’altro è anche la prima volta che scrivo nel blog da un treno (a parte i commenti via SMS, quelli ce li mettevo già). Ho il portatile e sono collegato con la chiavetta. Un giocattolo nuovo. E arriva la primavera e qui su questo treno ho scritto questa poesia. Buon sabato!IO M’AVVICINOScorre il paesaggio fuori dal finestrino:il treno ora è quasi deserto.Certo che è assurdo direche il paesaggio scorre, perchésono piuttosto io che scorro:io che scorro e percorro con il trenoquesto paesaggio di pianuracoi primi segni della primavera.Il paesaggio non scorreperò gli scorre la vita in ogni spannadi superficie, e sotto, anche dovenon sembrerebbe, là fra le bobinedi cavi abbandonate nei cortilidei capannoni.Primavera è ovunqueci sia qualcuno a sentirla. Io la sentocome un vecchio animalenon rassegnato. Perciò ho preso il trenoe vado ora in una città nuovaper incontrare una nuova ragazzache mi ha sorriso da lontano:non riesco ancora a far finta di niente,non passo oltre: a ogni cenno di vitaio m’avvicino.Quell’altra, la signora vestitadi nulla e nero, so che s’avvicinalei ogni giorno, ma non guardo, è soloun’importuna che non vuol capireche non la voglio, brutta vecchia ossuta:dovrà uccidermi per prendermi. Intantovado ancora in una nuova cittàper incontrare una nuova ragazza.