Carlo Molinaro

Sproloquio del quasi autista


SPROLOQUIO DEL QUASI AUTISTAPOCO FISIONOMISTALo metto in forma di poesia perchémi è venuta una rima nel titoloe perché mi piace di piùandare a capo quando mi paree non alla fine della riga;però non credo che sia una poesia.L'orario dei treni è il libro perfetto:quello grosso, di carta, l'orario ufficiale,che pesa più di un chilo. L'ho amatofin da bambino: è perfetto, preciso,dopo che ne hai imparato i simboliti dice tutto di un treno. Da ragazzopassavo interi pomeriggi a viaggiarecon l'orario ferroviario, combinavole coincidenze, le soste, giravotutta l'Italia, mi preoccupavoe correvo con la mente quando il tempodella coincidenza era scarso.Ero davvero affascinatoda quel libro con quelle colonninedi numerini che dicevano la verità- sicura, non equivocabile -su tutti i treni, e viaggiavo viaggiavo.Adesso mi piace ancora, però di piùmi piace prendere i treni davvero,quando posso, e andare.Le lettere sono una cosa meno perfetta,contengono correzioni, sbavaturee non sei mai sicuro di come le prenderàil destinatario, però appunto hanno il vantaggiodi avere un destinatario che risponde,e poi una loro perfezione ce l'hanno,un inizio e una fine e poi chiudere la bustascegliere un bel francobollo e imbucare,e viceversa trovare una bustanella propria cassetta delle letteree leggerla da cima a fondoè bellissimo così fin da bambinoho amato le lettere e le amo ancora,ho calcolato di averne scritte circa trentamilafra i sette e i cinquantacinque anni(dico lettere lettere, non contano le e-mail)mediamente di un paio di paginecioè sessantamila paginenon è un'esagerazione, l'ho calcolato anziper difetto, con cautela:se avessi dedicato quell'energiaa scrivere un romanzo o qualcosa cosìmagari non era neanche un bel romanzoma passava alla storia lo stessoper la lunghezza, che con sessantamilapagine anche Proust e quello là dei Miserabiliche in questo momento non mi viene il nomemi fanno un baffo, restano staccaticome il gruppone da Merckx nei suoi tempi migliori.Merckx mi piaceva perché anche quando eraprimo in classifica al Tour o al Girocon venti minuti di vantaggio sul secondoera capace che partiva lo stesso in fugasolitaria in una tappa qualsiasie vinceva con altri dieci minuti di distacco,dopo di lui non ce ne sono stati piùdi ciclisti così, adesso difendono con avariziatrenta secondi di vantaggio e si drogano.Se non coincide tuttoio non sono mai sicuro. Sarà per questoche sono anche poco fisionomista.Ci metto un sacco a riconoscere le personedevo verificaree se cambiano i capelli è un casinoper me i capelli, la cornice del viso e della testa,sono fondamentali, sono il punto di partenzadel percorso di riconoscimento.Sembrerà una barzelletta ma è vero lo giuroche a quindici anni incontrai mio padrea pochi metri da casae lui che si pettinava sempre allo stesso modoquella volta il vecchio barbieregli sarà venuto un estro e l'aveva pettinatoun po' diverso, io lo vidi e lo guardai,sì lo guardai anche ma pensai che no,non era lui e lo incrociai come un estraneo,e solo dopo che lui si voltò e disseehi Carlo non mi saluti neanche?capii che doveva essere proprio lui.Giuro che è vero, la gente non ci credema è vero.Questa poca fisionomisticitànon viene sconfitta neppure dall'amoreneppure dall'attrazione sessualeche pure è forte in me più dei treni e delle lettere:al liceo amavo Chiara ma lei cambiavacapelli e un filo di trucco e ogni voltadovevo studiare bene prima di essere certoche fosse lei. E adesso un po' di seresono andato a delle cose di poesiache mi piacevano anche però ammettoche ci sono andato soprattutto perchésperavo di incontrare una che mi piaceche le frequenta abbastanzae in effetti l'ho incontrata tre voltesu una decina di sere, è una discretapercentuale, ma la terza voltaero già lì che mi dicevo «pazienza,non c'è» e poi dopo una buona mezz'oral'ho scoperta seduta per terrapraticamente fra le mie ginocchiaperò aveva cambiato un po' i capelliera vestita in un modo inconsuetoe poi le altre volte era sempre in piedio seduta su una sedia o divanettola posizione è importantelei mi piace tantissimo è una ragazzache farei delle pazzie, però se si siedeper terra e io prima l'ho vistasolo in piedi o seduta su una sediaci metto molto tempo a riconoscerla.Questa faccenda che deve coincidere tuttose no non sono sicuromi crea problemi a volte anche nelle cosea cui tengo tanto, anche nelle poesie,ne ho buttate via parecchie perché si appesantivanosi ingarbugliavano nello spiegare tuttoche io se una cosa non è chiaraci sto malissimo, ci sto troppo male,e invece bisognerebbe lasciare scorrere le coselasciarle scorrere un po' cosìun po' così, non so come, ma gli altri lo sanno.Forse sul lavoro invece è stato utile:quando faccio l'editing di un testose una frase non mi convinceci perdo ore a cercare informazioniho scovato errori in scienze a me ignotesolo perché la frase non mi convincevanon aveva la logica dell'orario ferroviarioe sui testi scientifici nove volte su dieciavevo ragione a correggere, può esserefisica nucleare ma se non quadra non quadrae io lo vedo, ne ho trovati di errori,ma non so se è un vantaggio poi questomi pagano un cazzo e cercando tutte quelle coseci metto il triplo di tempo a fare il lavorocosì mi pagano un terzo di cazzoe poi si lamentano perché a loro interessain genere più la velocità che la precisione,che il libro esca, perché il mercato chiama.Donne e ragazze che mi piacciono tantissimole riconosco soprattutto dall'odoree dai gesti che fanno, come camminano,i gesti cambiano meno dei capellio comunque io riconosco meglio i gesti,sono poco fisionomistae mi sa che sono un po' autistacuriosamente proprio stamattina,dopo, lo giuro, che avevo cominciato a scriverequesto sproloquio, dopo che ne avevogià scritto il titolo, mi è arrivata una maildi un'amica che mi dice che due suoi amiciche mi hanno conosciutole hanno detto che secondo lorosono un po' autisticoe in effetti magari è vero, è autisticoquesto mio patire il fatto che le personesono una roba che ti sfugge sempre qualcosae sbagli sempre qualcosae resta sempre un infinito non capitoaltro che orario ferroviario.Curiosamente tutte le personepraticamente tutte le persone che conoscotrovano illeggibile l'orario ferroviariodicono che non ci si capisce un cazzoa me sembra invece così semplice e belloperò loro probabilmentericonoscono le persone e le ragazzea cento metri anche se hanno cambiatopettinatura, non so come fanno.Ora basta mi rimetto al lavorosulle bozze che devo guadagnareil mio terzo di cazzo, ho appena beccatoun errore in una formula matematica,era sfuggito anche all'autore rileggendole bozze, che le ha già rilette lui,non capisco niente di quella matematicaperò se una cosa non quadra di solitome ne accorgoma mi accorgo ancheche nella vita questo non è un vantaggioè un gene non adatto all'ambientel'evoluzione darwiniana mi scarta.Vabbè, prendo un caffè, e lavoriamo.E non la rileggo questa cosa che ho scritto,la mando così, fanculo il perfezionismo.Fanculo.[Nell'immagine, del 1977, forse un altro sintomo autistico: quando dovetti cambiare la targa della moto a causa del cambio di provincia di residenza (allora si doveva fare, oggi non più), fotografai la vecchia targa prima di riconsegnarla, e me la fotografai sulla schiena. Dei veicoli ricordo molto meglio il numero di targa che la forma, colore e marca del veicolo. E insomma. Buondì.]