Carlo Molinaro

Trentasett'anni dalla «matura»


Il 3 luglio 1972 ero su un banco di scuola a scrivere il mio tema di maturità. Non ricordo l'argomento, ricordo solo che era una frase di un personaggio famoso, di quelli famosi «seri/seriosi» di moda nella scuola e ignoti, perlopiù, altrove. Io poi sono sempre stato abbastanza ignorante, tanto che ho letto le tracce dei temi di quest'anno e per esempio uno è: «I Social Network, Internet e New Media attraverso i testi di Bajani e Benkler»; molto moderno ma io non avrei mai potuto farlo, perché vabbè Internet so cos'è e i Social Network devono essere probabilmente quei siti di scambio tipo Facebook, ma che cosa si intenda per New Media non ne ho idea, e soprattutto non ho idea di chi siano i signori Bajani e Benkler. Mai sentiti nominare. La scuola è un mondo strano. A me non piaceva, come ambiente: il tema di maturità lo buttai giù in un'ora e lo consegnai dopo tre, solo perché era vietato consegnarlo prima che fosse passata la metà del tempo a disposizione, e poi andai al fiume. Ma ero un po' pirla, contestatore velleitario, pigro nervoso innamorato e malmostoso, e forse era meglio se facevo il tema con più impegno, che magari invece che 43/60 prendevo 44/60 e la cosa avrebbe avuto conseguenze importanti sulla mia vita. Forse.Comunque pensavo che sono passati 37 anni da quel giorno, e oggi è venerdì, e l'erba cresce ancora fra i sassi, come dimostra chiaramente l'immagine in alto a destra, e io continuo a sapere pochissime cose e a essere pigro e innamorato. Forse un po' meno nervoso e meno malmostoso, di solito; ed è già un progresso. Buona serata!