Carlo Molinaro

Non è il caso di buttarli via


NON È IL CASO DI BUTTARLI VIA Sproloquio parlando a una dell'amore - od ossessione che dir si voglia - per un'altra e per lei stessa che credo lo sappia. Cominciando a pensare di scrivere adesso questo nuovo sproloquio pochi minuti fa non avevo deciso se andare a capo ogni tanto o no (andare a capo a cazzo, come dice l'amico Guido) ora vedo che sta accadendo mi trovo meglio se lo faccio ma sia chiaro che ciò non implica che questa sia una poesia. Lo sproloquio è per te che dici che mi ami e stai bene con me ma che hai il problema della mia ossessione per Eva: non per gelosia che lo sai che sono poligamo e questo lo capisci e va bene ma un'ossessione così ossessiva per Eva ti fa sentire non bene. [Faccio un inciso: te non scrivo qui chi tu sei perché quando c'è un amore davvero in corso un amore vero esistente nelle poesie e negli sproloqui ci vuole discrezione può creare problemi con fidanzati e/o parenti eccetera, invece Eva il suo nome ce lo metto perché tanto lei è solo un mio desiderio, e lo si capisce benissimo dalle poesie e quindi se qualcuno le dicesse delle cose in proposito lei potrebbe liquidare rispondendo come in quella vignetta: «Mi ama: cazzi suoi - io non c'entro».] Io ti dico che sbagli a pensare che sono ossesso per Eva, io sono ossesso per te principalmente, sono sempre in ansia di come stai, come senti, come sei, e in questo istante il telefono ha fatto bi-biiip e penso sia un tuo sms e scrivo in diretta che ho il batticuore nel leggerlo perché chissà come sei oggi se mi vuoi più o meno bene oggi come ti sei svegliata stamattina ho quasi paura a leggerlo infatti tergiverso scrivendo questo sproloquio ma adesso lo leggo. Scusate un attimo, lo leggo. Ecco, l'ho letto, non è dei più tranquillizzanti, mi mette ansia (ossessione per te), comunque provo ad andare avanti lo stesso con lo sproloquio anche se adesso mi sono quasi dimenticato cosa volevo dire, io sono così, basta poco a distrarmi. Faccio mente locale. No, prima vado a bere il tè che ormai sarà freddo. Stamattina tè e non caffelatte perché ieri ho avuto un certo scagazzo, forse quel virus influenzale che gira. Poi però mi sono dimenticato il tè nella tazza perché mi sono messo a scrivere. Beh, meglio nella tazza che sul fuoco. Ci vuole ottimismo! Adesso scrivo ancora un po' così si fredda del tutto. No, vado a berlo. Scusate un altro attimo. Era ancora tiepido, a me non piace bollente, non so come faccia certa gente a ustionarsi con le bevande, che ti bruci e non senti neanche il gusto. Ecco, dicevo, cosa dicevo? Ah sì, l'ossessione. Io contesto un po' questa definizione di ossessione, oppure ogni amore è sempre stato un'ossessione forse io li vivo così sono ossessivo ebbene sì sono ossessivo sì sono ossessivo ebbene sì sono ossessivo come diceva Roncaglione al Maché forse è vero che sono così un amore non ossessivo a me sembra subito un «facciamoci un po' di compagnia» che per carità, con la solitudine che gira, non ci sputo su un po' di compagnia, ma l'amore per me è un'altra cosa, forse necessariamente è ossessivo: l'amore per te, per Eva, per chiunque, qualunque amore, ricambiato o no, magari sì, lo vivo ossessivo, ero un bambino ossessivo poi un ragazzino ossessivo poi un adolescente ossessivo poi un giovane ossessivo poi un adulto ossessivo adesso comincio a essere un vecchio ossessivo e sono uguale (nell'amore ossessivo) ai miei quattordici anni ma è la gente intorno che è meno tollerante, infatti a volte mi dicono: hai mica quattordici anni! come se questa cosa avesse importanza. Certo questa imponente espansione delle telecomunicazioni ha un ruolo, tu trovi in internet le cose che faccio per Eva (ieri ho fatto tre video evocentrici, uno due e tre) e trovi in internet le cose che faccio per te (ma un po' più nascoste, per le ragioni esposte nell'inciso di prima) e le trovano anche tutte le altre persone e magari si stufano, sì lo so che si stufano. Non è un cambiamento mio, io negli amori sono ossessivo e quindi molto produttivo anche a livello poetico-artistico, solo che quando mi innamoravo a quattordici anni scrivevo anche allora torrenti di parole e facevo anche allora fiumane di cazzate di ogni genere, però stavano su fogli e quaderni dati ad personam o al massimo le pubblicavo sul giornale del liceo o le incidevo sui banchi di scuola (sulle panchine no: sulle panchine ho cominciato a scrivere da adulto e ho cominciato con te, con te, proprio con te, mica con Eva, e dovresti tenerne conto). Questa voglia di sparare addosso al mondo l'amore (soprattutto se non è ricambiato) non so se è di tutti ma di sicuro è di molti a giudicare appunto dalle scritte sui muri ma anche dai canzonieri dei poeti: guarda cosa han fatto Dante e Petrarca per due tipe che non li cagavano neanche di striscio e la davano invece a figli di banchieri. E va bene, è così, non mi sento superiore agli altri uomini, faccio anch'io così, me ne rendo anche conto che riempire mezzo libro di poesie per una che non ci sta e magari anzi ne è pure infastidita è una cazzata, ma vallo a dire anche a Dante e Petrarca e agli altri milioni di uomini che l'hanno fatto, forse l'uomo è ossessivo, voglio dire, cazzo, io per Eva qualche poesia, qualche fotopoesia, qualche video su internet, cose così, ma anche una Divina Commedia, tutta una vita a scriverla, non è che fosse poco ossessivo pure lui, Dante, e i critici letterari che dicono che Beatrice era solo una scusa, un'astrazione, che Dante voleva scrivere la Commedia indipendentemente, secondo me non capiscono un cazzo saranno fini eruditi ma dell'amore non capiscono un cazzo. Quindi insomma sì, sono ossessivo, sono ossessivo nell'amore con Eva e straccio le palle non solo a lei ma, grazie ai potenti mezzi moderni, anche agli amici su Facebook, e loro si stufano, mi sono accorto che si stufano, i commenti scarseggiano sotto le poesie e i video evocentrici mentre abbondano appena parlo di qualche altra cazzata che non c'entra: è chiaramente un segnale. E lei, Eva stessa, sono due mesi che non mi risponde più nemmeno mezza riga, come fossi morto, fine. E questo ovviamente mi rende ancora più ossessivo perché nulla è più ossessivante dell'assenza: non so se per tutti è così, per me sì, io la distanza è l'inferno peggiore, se una donna vuole farmi molto male non deve, poniamo, bruciarmi le unghie con una fiamma ossidrica, le basta allontanarsi. E anche tu, con la tua altalena, che un giorno mi vuoi bene e va tutto bene, e un giorno ti allontani e dici che non mi sopporti, anche con te sono ansioso e ossessivo, forse si vede un po' meno perché tu e io stiamo insieme (credo: non ne sono mai sicuro: ogni mattina è ansia: e dici che non t'amo? ma cos'è amare, allora?) e l'ossessione (che io preferirei chiamare amore, ma se voi volete chiamarla ossessione, vi vengo incontro, per favorire il dialogo, chiamiamolo come cazzo volete) con te la sfogo direttamente, almeno a volte, mentre con Eva niente, ho solo da scrivere poesie e fare i video e altre cazzate di varia natura. Poi sì, va bene, va bene, sono ossessivo, per carità, ho le carenze, le mancanze, sicuramente non sono molto bravo ad accettare né il rifiuto né l'abbandono, non riesco proprio a decidere di accettare un rifiuto o un abbandono (due cose che si assomigliano: il rifiuto è l'abbandono di un amore non cominciato; l'abbandono è il rifiuto di un amore cominciato), non riesco proprio a deciderlo, mi tocca aspettare che il tempo attenui un poco le cose, e il tempo non cancella mai del tutto: nel mio libro oltre che le poesie per Eva e per te e per altri amori in corso ci sono alcune poesie per tipe di tanti anni fa, quelle che chiamano "ex" e che io, per le ragioni sopradescritte di incapacità ad accettare il rifiuto e l'abbandono e il non inizio e la fine, ho sempre in me presenti: fino alla mia morte presenti saranno (e comunque la morte è la più grande stronza perché ti stronca così senza lasciarti spiegare che vorresti ancora vivere quei due o trecentomila anni). Certo le storie vissute sono meno ossessive, l'hai detto varie volte che preferiresti avere a che fare con un'altra mia storia vissuta piuttosto che con un desiderio, è difficile confrontarsi con i desideri, essere una realtà e confrontarsi con un desiderio è difficile, ma che ci possiamo fare se Eva non ci sta? La convinci tu a innamorarsi di me? Ma sì, sarà tutta la mia vita un'ossessione, però ti amo e sto bene con te sei la storia vera più intensa di tutta la mia vita e lo sai, lo sai bene, non dire che non lo sai; e tu non dovresti ossessionarti delle mie ossessioni, se no io mi ossessiono del tuo ossessionarti delle mie ossessioni e poi magari tu ti ossessioni del mio ossessionarmi del tuo ossessionarti delle mie ossessioni e vengono fuori quelle reazioni a catena che non le fermi più. Proprio tu che capisci benissimo che si possono amare più persone (e non siete in tante donne a capirlo, e fra gli uomini ce ne sono ancora meno che capiscono questa cosa che a me sembra così ovvia e naturale), proprio tu, non ossessionarti per i miei fuochi d'artificio in un amore non ricambiato: è così, è lo spettacolo d'arte varia di cui parla Paolo Conte, Eva non saprà mai che cosa si è persa, e tu invece prendimi, che fuochi d'artificio ne abbiamo fatti insieme tanti e tu lo sai e non è il caso di buttarli via.