Carlo Molinaro

Ed è tutto un chiarore


ED È TUTTO UN CHIARORE S'è addormentata dopo l'amore, nuda, supina sul lenzuolo, con la trapunta azzurra tirata su a coprire mezzo seno e mezzo no: per fortuna hanno riacceso i caloriferi, in questo maggio umido, e in casa non fa freddo. Viene luce dalla finestra: non abbassiamo mai la tapparella. Disteso accanto a lei guardo un paesaggio come di colline - quei notturni lunari di colline che, più che visto, ho trovato nei libri - dal suo corpo al balcone, alle mansarde di fronte, ai tetti, al cielo, al campanile: ed è tutto un chiarore. Così lei entra nei sogni e i sogni entrano in lei come da poco sono entrato io e siamo insieme, insieme in un momento lungo di pace - o di felicità. Io e l'amore, smaniosi viandanti incapaci di stare fermi e quieti in un luogo, perché c'è sempre altrove altro io e altro amore, ci godiamo questo congiungimento dello spazio nel tempo, questa tregua prodigiosa mentre lei dorme: la abbraccio, rimbocco un poco la coperta: lei è bella, noi siamo belli, questa notte è bella e siamo insieme, lei l'amore e io.