L'angolo di Mommo

Post N° 34


Se qualcuno mi chiedesse qual'è il mio lavoro? Risponderei questa città. Abbarbicata fra le nuvole e il mare, un universo variopinto di emozioni cantate dalle sue case come ne fossero il cuore, come se ad ammirarne il mare, la si potesse guardare negli occhi. Quale tuo odore mi ha trascinato giù in fondo alla tua anima, tu che sei grande e vera come il cielo, mia città quanto ti ho amato ma quanto ti ho odiato poi, vagando solo nel tuo ventre materno, mentre provavi ad allattare la mia solitudine. In quale vicolo, sotto quale sasso, alla luce di quale tuo lampione, ho nascosto quello che restava di me, sopra quale muro ho disegnato i miei sogni prima che qualcuno ci attaccasse su la pubblicità di un concerto, che suonava l'urlo di un qualche addio. Città, città mia, mi riprendo quello che avevo perso in te. Aiutami a tenere aperti gli occhi sul mondo anche quando stanchi avranno paura di addormentarsi.