ippogrillo

STRUMENTI


Sono uno che può dire "nel 68 io c'ero". Entravo proprio allora in un  collegio universitario dove il movimento studentesco era più attivo. L'ideologia dominante di allora era ampiamente condivisa,il nemico fascista era ben chiaro e individuabile,si divergeva sui mezzi per combatterlo,mezzi che a volte facevano assomigliare gli avversari al nemico;la sicurezza nell'avvenire,la certezza di agire per creare un mondo migliore ,"la fantasia al potere" era altrettanto evidente a ciascuno di noi. Senonchè la storia ha poi messo in discussione molte delle conquiste di allora,dallo stato sociale con le baby pensioni,alla scuola di massa alla sanità pubblica all'abolizione dei manicomi, allo statuto dei lavoratori,all'unità sindacale. Io non ho cambiato idea ,non sono mai passato dall'altra parte come molti protagonisti (forse perchéè non sono mai stato protagonista).Ma quella generazione è stata più volte giudicata non bene da chi è venuto dopo,sembra perfino diventata una generazione di pessimi genitori.Questo per dire che anche nell'entusiasmo attuale che vede nel popolo della rete un portatore di verità e di democrazia io sarei un po' prudente:-la mia esperienza di navigatore e di frequentatore di YT o blog mi ha fatto constatare che i siti "illuminati" capaci di proporre una analisi e una interpretazione dei fatti personale e documentata,consapevole sono molto pochi e i luoghi comuni politici ,sociali e di gusto imperversano.Quella che viene condivisa a livello di massa non è sempre quella che si dimostra essere la posizione più avveduta e capace di trasformare il reale nel senso più utile alla collettività,come il 68 ha dimostrato.La capacità di agire in modo immediato sulle decisioni o di influenzare le scelte  ancor prima del nascere potrebbe avere ripercussioni non sempre positive nel momento in cui una classe politica attenta soltanto all'oggi avesse per obbiettivo il consenso immediato più che il bene pubblico con uno sguardo rivolto al futuro,un futuro non solo ideale ma possibile,realistico.Ero su FB la sera in cui Messeri confessava le sue presunte colpe e a leggere i commenti si percepiva un'ansia immediata di vendetta e di sangue...il tempo non sempre è un ostacolo per la verità .Allora guardo alla rete come un meravigliosa opportunità ma consapevole che può anche rappresentare un pericolo,anch'essa come la gran parte delle cose nasconde un'ambiguità che la rende buona o cattiva non di per se ma a seconda l'uso che se ne fa.La bontà degli strumenti che gli uomini adoperano è purtroppo legata ancora all'uso che ne sanno fare e più potenti sono gli strumenti maggiori sono i pericoli potenziali e le conseguenza di un uso cattivo.