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LA NON CRESCITA-CONSIDERAZIONI GENERALI


LA NON CRESCITA-CONSIDERAZIONI GENERALIdal 92 crescita e riduzione delle diseguaglianze sociali non si abbinano più,più si cresce più la disuguaglianza aumenta.-Se la torta non diventa più grande con la "crescita",ciascuno tenta di prendersi una fetta più grande di torta,o di tenersi la fetta più grandeCrescere comporta utilizzare risorse finite. Produrre beni  che spesso sono inutili.,tra i quali  armi che producono distruzione e quindi necessità di ricostruire e attraverso i proventi della ricostruzione prendersi altre risorse,petrolio,impoverendo i paesi più poveri che posseggono risorse reali.Il debito pubblico è uno dei mali maggiori che tiene mezzo mondo in povertà e permettendo la predazione delle risorse dei paesi più deboli.L'interesse sulla merce denaro contiene lo strumento fondamentale di questo ricatto..il profitto che ne deriva va alle banche e al mondo della finanza che trasforma i beni reali in virtuali e li scambia moltiplicandone guadagni e perdite .Per chi è meno affidabile il tasso di interesse sul debito aumenta,chi è  povero non è credibile..non ne esci.La merce denaro ha un prezzo variabile che cambia col mercato :è un limite fondamentale per una giusta distribuzione e valorizzazione delle risorse. Nei momenti di crisi ,quando c'è di meno per tutti si pone più forte la necessità di giustizia...quando c'è ricchezza si è meno attenti a chi ha di più ma se tutti hanno poco allora....Mancanza di una visione strategica per un  risanamento dell'economia. L'economia non agisce più  in ambito nazionale ma sovranazionale e quindi una  visione strategica non può essere limitata all'ambito stato Statale ...comunque in Italia manca anche la sola pianificazione statale a medio e lungo termine.Illusione che con sacrifici e manovre si possa trovare una soluzione a una crisi economica contingente ma anche strutturale  ecc..Si pensa: io sacrifico qualcosa adesso per un bene migliore..no si tratta solo di rimandare di un po' il peggio.. assisto a manovre che non hanno mai risolto le crisi a cui si voleva rimediare.. crisi si sono sempre ripresentate richiedendo altre manovre con la caratteristica che i margini entro i quali tagliare diminuivano di volta in volta.C'è un modo di introdurre le manovre finanziarie ...l'Europa ci pone in certa situazione..il debito pubblico è troppo elevato (viviamo al di sopra delle possibilità).Esiste l'evasione fiscale(da sempre si dice  ...si decantano grandi margini di recupero dell'evasione ma non basta mai a tamponare la crisi e il recupero è sempre parziale).Bisogna ridurre le aliquote,ma non è possibile perchè mancano i soldi,se mancano i soldi possiamo rimodulare la fiscalità,per diminuire qualcosa dobbiamo aumentare qualcos'altro..cosa aumentare? ..non si dice. Ora pare che ci si orienti in due direzioni,perchè non solo di rimodulazione della fiscalità si tratta ma di trovare altri 40 miliardi...da dove? c'è chi dice la rendita finanziaria altri dalle imposte sui consumi(IVA) i margini di recupero dalla spesa pubblica e per la politica sono comunque sempre bassi...ma le voci sono anche di ridurre la spesa pensionistica ,sanitaria....Qualcuno vorrebbe una liberalizzazione delle professioni con una concorrenza reale al loro interno(ostacolazta dalle lobbies) ,altri una patrimoniale ma come " una tantum" e coi limiti relativi.Rimane il problema di finanziare anche gli interventi infrastrutturali che dovrebbero consentire una crescita..senza crescita niente futuro,occupazione investimenti...si dice ,nell'ottica di una concezione economica dominante fondata sulla crescita infinita (impossibile se la proiettiamo in tempi molto lunghi,perchè non si può crescere sempre se le risorse sono esauribili e limitate).Quello che manca comunque è un progetto complessivo in cui il paese si riconosca e le proposte di intervento sono sempre episodiche,marginali,che non tengono più conto del futuro.Immagino un futuro anche abbastanza prossimo in cui gli attuali pensionati saranno deceduti e sostituiti da una popolazione vecchia per lo più senza reddito anche di pensione(o del tutto insufficiente), giovani disoccupati senza casa,una generazione di mezzo precaria,pochi servizi e costosi,a pagamento.Nel frattempo nel mondo si scambiano in borsa in una settimana titoli del valore complessivo dell'intera economia mondiale.Allora...E' inutle illudersi nella convinzione di fare ora un sacrificio pensando che in seguito tutto girerà in modo piano e felice,qualsiasi sacrificio è destinato a vedere il beneficio sciogliersi in breve per poi riprendere con la richiesta di altri sacrifici,partendo però da margini di manovra sempre più ridotti(è diverso portare l'IVA dal 10 al 20% rispetto che dal 20 al 30  o da 30 al 40)Timidamente qualcuno suggerisce un cambio di prospettiva rispetto alla crescita non più valutata in termini di pil ma di modelli sostenibili di benessere,ricchezza e di standard sostenibili che dovrebbero essere uniformati nei vari paesi.Chi propone standard di spesa sanitaria validi per tutto il paese Italia lascia immaginare che potrebbero esistere almeno teoricamente standard di spesa e di benessere validi in ambito sovranazionale e globale (se gli organismi sovranazionali svolgessero il ruolo per cui sono stati creati sarebbe lecito aspettarsi qualcosa di simile.)Superare il modello economico in cui il denaro è merce gestito da banche e finanziarie.Perchè non cercare altri sistemi di scambio delle risorse che rivalutino i beni reali e non quelli virtuali che  stanno dimostrando i loro limiti e le loro ripercussioni grandemente negative sugli equilibri planetari.Solo se si sarà capaci di ripensare l'economia globale in termini diversi si potranno porre le premesse per riuscire a sopravvivere nei prossimi decenni.Lazlo che studia sistemi complessi parla di svolta sostenibile o autodistruzione (a forza di introdurre sistemi artificiali innaturali modificando l'equilibrio naturale succederà che la natura troverà altri equilibri,ma in questo processo alcune specie  evolveranno a diventare dominanti altre si estingueranno,c'è da sperare che l'umanità non si estinguerà,ciò è un rischio reale che si mostra come punto critico di sostenibilità,entro 5-10 anni qualcosa di critico succederà (dice Lazlo)C'è il tempo per prepararsi a creare un sistema autosufficiente capace di autoevolvere ,abbiamo i mezzi tecnologici ma  ci manca "la visione".Le interconnessioni tra sistemi esistono ma non ne siamo consapevoli,non ci comportiamo come la tessera di un mosaico a cui interessa l'intero equilibrio,questa scarsa visione del generale non regge in un sistema interconnesso. Possiamo essere la generazione che chiude o apre una nuova era. "Siamo su una navetta spaziale naturale, abbiamo risorse finite che il pianeta mette a disposizione, l'energia solare,non dobbiamo interferire con questo mulino termodinamico naturale ma utilizzarlo. Possimo essere un equipaggio consapevole di ciò di cui possiamo disporre e abbiamo la tecnica".Dobbiamo valorizzare l'appartenenza a un qualcosa che è più grande di noi.Tutte le grande culture tradizionali sono state sostenibili avendo valorizzato il sistema naturale in cui si sono inserite,come figli della natura. Solo la cultura moderna occidentale non è consapevole di questa appartenenza o non si comporta di conseguenza.La democrazia deve cambiare nel popolo dal basso .Un tipo di democrazia etica può usare ora la voce dell'uomo semplice con una nuova comunicazione (WEB)che  è propagata in tutto il mondo. Si può usare questo per creare un modus vivendi che non sia effimero ma sostenibile.La possibilità esiste e ci riguarda e un mondo migliore si può creare .Siamo ad un bivio:non si può che migliorare o cadere,così non può rimanere.Tutte le grande culture tradizionali sono state sostenibili avendo valorizzato il sistema naturale in cui si sono inserite,come figlie della natura. Solo la cultura moderna occidentale non è agisce con la consapevolezza di appartenere ad un sistema globale.