ippogrillo

PASOLINI E "ACCATTONE"


-Figura di intellettuale a tutto tondo con molteplicità di interessi(narrativa poesia-saggistica teatro cinema politica-sociale.-si confronta col cinema relativamente tardi nel 61 con Accattone ammettendo di avere lui stesso una scarsa conoscenza della tecnica cinematografica (Fellini avrebbe dovuto produrre il film ma si ritira preoccupato dell'imperizia tecnica di P)-già nel 41 invece comincia a comporre  poesia esodendo con la poesia dialettale"poesie a Casarsa"-con la raccolta "l'usignolo della chesa cattolica" 43-49 ma pubblicato nel 58 abbandonerà  la poesia  dialettale-la parte riconosciuta come la più importante della sua produzione poetica"le ceneri di Gramsci 51-56 e "la religione del mio tempo"55-60 precede quindi il suo esordio come regista cinematografico.-P è stato ed è soprattutto un poeta e il suo cinema come la sua narrativa non sono che poesia trasferita in altra forma espressiva,su un altro piano di linguaggio-La poesia è la sua prima eresia,l'arte che lo ha messo in condizione di leggere percepire e soffrire le contraddizioni e l'assenza di sbocchi positivi del tempo e insieme di attraversarlo senza sfuggirli-da una parte tende alla presa di coscienza ideologica,all'impegno nel quadro di una lotta di classe,dall'altra,anche e soprattutto per via della poetica avverte "nel buio delle viscere" una diversa,arcaica,remota verità non addomesticabile nè riducibile a storia o a ragione,realtà che consiste nella vita allo stato puro-grezzo-preideologico,che sente come un bene inalienabile,come struggente e potentissimo EDEN in via di definitivo smarrimento e con cui la sua stessa analisi e prassi marxsista confligge.Un dilemma lo teormenta e nello stesso tempo diventa fonte di poesia:come intellettuale sente la responsabilità di un discorso razionale utile,ideologicamente orientato,ma  poi deve combinare nella creazione una serie di preoccupazioni e assilli non commensurabili,deve tenere insieme un discorso preideologico con uno politico,tentare una ricucitura tra letteratura e gesto,tra letteratura e il suo ripudio.Sono le sue due anime:una necessita di un abbandono estatico,disincanto,fascino meraviglia per un luogo,tempo volto espressione messaggio parola sentimento l'altra di riflettere sulla vita la storia la realtà cercando le origini di quanto è accaduto e accade con uno sguardo di pessimismo cosmico.Egli dunque è idealista e ralista ,poeta e critico artista e uomo e questi due aspetti costituiscono insieme una unica complessa personalità che è sempre possibile rintracciare quando si manifesta nel suo agire artistico e umano.Ci sono in lui volonta di evadere e bisogno di azione.Esperimenta tutte le forme espressive possibili non contentandosi di alcuna con ossessione ,si definisce ossessivo nel cercare sempre forme nuove per esprimere le sue idee come ossessiva è la sua ricerca di verità la sua "disperata vitalità.Il suo lavoro presenta una dinamica tensiva e oppositiva in base a quanto detto sopra,ossimorica che trova un suo momento piu' sereno di composizione ed equilibrio nelle "ceneri di Gramsci"Ossimoro è la figura retorica che meglio lo definisce e di cui fa uso nella sua poesia e nel suo linguaggio.Pasolini è attore- autore,la sua vita assume il carattere di autobiografia pubblica in cui non esita mai a mettersi in discussione e ad assumere anche atteggiamenti provocatori.Il soggetto è contemporaneamente AGENS e PATIENS e tutto il dicibile è sempre più detto,il poeta prevarica il non detto della parola.Pasolini viaggia nell'inferno della vita ed è narratore del viaggio allo stesso tempo.LINGUAGGIO POETICO E FILMICONegli anno 60 si cimenta nel cinema come ricerca di una forma espressiva che arriva prima  attira e convolge più facilmente.cerca di superare la staticità della struttura, di agire,convincere di più  e più presto e meglio,arrivare più lontano consapevole che la opera sarà accoltain modo contradditorio tra esaltazioni e denigrazioni,ma sempre consapevole del suo messaggio del disegno e su chi indirizzare il suo messaggio.Nel cinema non è possibile la metafora che caratterizza invece tutta la lingua scritta la quale consiste in una serie di metafore +- concentrate +- rapide ora lunghe con paragoni silmilitudini contrapposizioni.Nel cinema tutto ciò non esiste.Però nel cinema il film stesso può diventare una metafora in senso lato e i suoi film sono sempre l'espressione di una idea semplice e forte al tempo stesso tanto che è irritato dal fatto il pubblico cerchi sempre nei suoi film il Pasolini che li ha prodotti piuttosto che leggere il film in se stesso.Accattone è una metafora di quella parte dell'Italia sottoproletaria emarginata alla periferia delle grandi città senza dimora nè speranza di miglioramento delle proprie condizioni a cui non resta che la morte come via di uscita da una condizione disperata e disperante.Viene interpretato da attori non professionisti"non sono rappresentabili da nessun altro che da se stessi in quanto soggetti incontaminati puri,privi delle sovrastrutture imposte dalla società borghese.La musica (BACH il vangelo secondo matteo,Brandeburghesi,SJames blues penrose) espressione di una contaminazione di linguaggio .ossimorica,come nei romanzi unisce dialetto e linguaggio letterario così qui unisce Bach che è musica assoluta alta mirante alla perfezione anche alle scene più drammatiche e squallide.Le immagini scabre in cui il lento scorrere sottolinea la tragica situazione delle borgate romane dove anche il tempo è fermo.SCELTA POLITICAfatti di Ungheriarovesciamento dell'epoca stalinianaLa storia di accattone dura un'estate come il governo Tambroni"mi sono riaffacciato a guardare quello che succedeva nell'anima di un sottoproletariato della periferia romana e vi ho riconosciuto tutti gli antichi mali e tutto l'antico e innocente bene della pura vita.Non potevo che constatare la sua miseria materiale e morale e la sua feroce e inutile ironia,la sua ansia sboccata e ossessa la sua pigrizia sprezzante la sua sensualità senza ideali e insieme a tutto questo il suo atavico,superstizioso cattolicesimo pagano.Accattone è una tragedia senza speranzaL'immediatezza di una speranza non si intravvede esplicitamente,è tutta incorporata dentro il film nell'espressione poetica del film  e questo è accaduto perchè "possedevo meno il linguaggio cinematografico che quello letterario.La morte di Accattone è una condanna nei confronti della condizione borghese che lo stesso Accattone non ha saputo accettare.Lo stile dei personaggi è sopravvivere giorno per giorno senza futuro che possa cambiarne le sorti o migliorarne la condizione tanto che ogni buona occasione di riscatto viene prontamente annullata da una specie di istinto di autoconservazione.Nel film non ci sono giudizi di condanna morale per chi per chi ruba o fa il magnaccia"si tratta di difetti di uomini che obbediscono a una scala di valori "oltre" rispetto a quella borghese,cioè se stessi in modo assoluto.