La barca di Popeye

I CRISTIANI E L'ISLAM MODERATO


Va di moda scrivere e discettare di islam moderato, in contrapposizione al fondamentalismo di (secondo la vulgata odierna) pochi fanatici. Di seguito elenco i paesi dove i cristiani sono perseguitati. fate attenzione, sono tutti paesi con i quali abbiamo regolari rapporti diplomatici, commerciali, culturali, turistici. Non sono tutti, anche se in maggioranza, islamici: Guatemala - missionari e volontari vittime dei paramilitari. Egitto - violenze contro la minoranza copta da parte di estremisti islamici, tollerati dalle autorità. Sudan - dal 1984 ucciisi 1,5 milioni di cristiani. Somalia - attacchi ai cristiani da parte del gruppo islamico Al-Shahab. Zimbabwe - scontri fra cristiani ed esercito. Iraq - cristiani caldei vittime delle persecuzioni da parte degli estremisti islamici, tollerati dalle autorità. Arabia Saudita - cristiani arrestati e frustati se praticano la fede in pubblico. Pakistan - cristiani condannati anche alla pena capitale per aver offeso Maometto * India - aggressioni e campagne contro i missionari. Malesia - Aggressioni e campagne contro i cristiani, anche in chiesa. Bangladesh - campagna anticristiana. Indonesia - chiusura forzata di chiese e condanne per proselitismo. Cina - arresti e torture di vescovi e missionari. * Offendere Maometto è affermare che Gesù è il Figlio di Dio. Ecco un brano liberamente tratto da un articolo di Carlo Panella su Libero di oggi: Le persecuzioni dei cristiani nel mondo mussulmano non hanno radici nel fondamentalismo ma proprio nell'islam moderato. Quelli che hanno bruciato le chiese in Malesia lo hanno fatto per ottemperare alla fatwa emessa dall'alto consiglio nazionale dalle fatwa della Malesia che, nel maggio 2008, ha decretato che la parola Allah può essere detta solo dai mussulmani. Per questo chiunque non sia islamico, se profferisce tale nome o concetto è considerato pagano e quindi da convertire o da soggiogare oppure da eliminare. Se poi i cristiani predicano la parola di Cristo e fanno proselitismo, per l'islam non c'è altra via che la violenza. Essi credono che l'uomo nasca mussulmano e che poi si converta ad altre fedi a causa dei condizionamenti famigliari (!). Perciò considerano gravissima colpa la conversione di un islamico al cristianesimo, ad altre fedi oppure all'ateismo. Secondo loro è un'azione contro natura. L'islam si è condannato da sè alla fine della propria civiltà, alla perenne arretratezza, già ottocento anni fa. Fu allora che rifiutò di unire la fede alla ragione, respingendo la filosofia di Averroè. Da allora si sta insterilendo. Dal 1500 in poi, e per ben quattro secoli, l'islam ha condannato a morte chiunque stampasse o possedesse un libro che non fosse il Corano. Consideriamo che l'islam ha ridotto allo zero o quasi la sua cultura e si è rifugiato in una dogmatica priva di senso, ferma al tempo del profeta. E ora, in Malesia, esso pretende di essere il solo padrone del nome di Dio in arabo e di vietarne l'uso ai cristiani, di dettare le regole, di praticare la fede solo per via ereditaria, senza propagarla. Questo islam, cosiddetto moderato, rifiuta la libertà di fede e di pensiero. Ecco, questa è la radice del terrorismo islamico.