MONDOCINEMA

Chiusura estiva anticipata per i cinema d’essai


Costretti ad anticipare la chiusura estiva per mancanza di prodotto. E’ il rischio che corrono i cinema d’essai in questa estate particolarmente carente sia di uscite di film d’autore di richiamo, che di un numero sufficiente di copie. E’ la denuncia che lancia Mario Lorini, presidente della Fice, Federazione italiana cinema d’essai. “Si tratta – afferma – di una situazione al limite del sostenibile che metterà ulteriormente in crisi le sale, in un anno in cui i dati del mercato sono già molto negativi. Considerando alcune decisioni sulle date di uscita dei film, purtroppo dobbiamo constatare che le affermazioni, di sostegno e solidarietà verso la sala, da parte dei nostri colleghi della filiera cinematografica, rimangono poco più che discorsi”. La speranza era quella di poter contare almeno sull’uscita dei film italiani presentati a Cannes. “Invece – continua il presidente della Fice – per vedere ‘Reality’ di Matteo Garrone, vincitore del Grand Prix, dovremo aspettare fine settembre e per ‘Io e te’, di Bernardo Bertolucci, fine ottobre. Si tratta di un’occasione persa che ci conduce, nuovamente, all’amara constatazione che il nostro mercato stenta a crescere anche per il perdurare di pregiudizi, da parte degli operatori, sulla risposta estiva del pubblico, anche di fronte ad un’offerta qualitativamente valida. Molti professionisti infatti si ostinano a non vedere che le città non si svuotano più in estate. Mentre, ad esempio, in Francia numerosi film di Cannes sono già in sala, con risultati soddisfacenti, e l’uscita dello stesso film di Garrone è annunciata per il 22 agosto”.“Si preferisce – incalza Lorini – far uscire i film di qualità, in particolare quelli italiani, negli ultimi mesi dell’anno quando, tra i festival di Venezia, Roma e Torino, si registra il periodo più affollato del mercato. Adesso, invece, i film di Cannes avrebbero beneficiato di un panorama estivo meno congestionato e quindi anche di una maggiore tenitura. Ancora una volta, inoltre, non vi sarà una sufficiente controprogrammazione rispetto ai Campionati Europei di calcio, e non si sfrutteranno appieno le potenzialità di sale che hanno fatto investimenti per essere climatizzate e accoglienti”. Altro problema è quello dell’insufficiente numero di copie di film di qualità in programmazione. “Il rischio per le sale medio piccole, impegnate nella diffusione del cinema di qualità, è che questi film escano soltanto nelle grandi città e che non riescano ad alimentare tutte le sale e a scongiurare chiusure anticipate”. “Conosciamo il nostro pubblico – conclude Lorini – e sappiamo che desidera venire al cinema anche in estate. Non chiediamo altro che essere messi nelle condizioni di svolgere il nostro lavoro”.Articolo tratto da www.tafter.it (06/06/12)Fonte: Il Velino