Mondo contadino

LINUCCIO NEL POZZO


A ridosso del muraglione del convento, nel mezzo del crocicchio di strade per il cimitero, vi era un pozzo in disuso, dove si buttava di tutto, anche prosciutti andati a male che galleggiando sul fondo emanavano miasmi insopportabili. Un giorno quel pozzo divenne meta di un frenetico via vai. A noi ragazzi piaceva quell´area spaziosa dove, in mezzo a una fratta, avevamo costruito una "capanna" di rovi. Eravamo intenti a giocare a "gatta a nascondere", quando Peppe sentì un fragoroso tonfo provenire dal pozzo. Avendo già stanati gli altri dai nascondigli e rimanendo nascosto solo il fratello, il ragazzo ebbe un presentimento. Cominciò a supplicare ad alta voce: "Esci, Linuccio, ti scongiuro. Esci  fuori". Di qua, di là: inutilmente. Sicchè all’improvviso si mise a correre e a gridare come un ossesso: "Linuccio è caduto nel pozzo, Linuccio è caduto nel pozzo".Sbalorditi dalle sue urla isteriche, noi a chiedergli se davvero l´avesse visto cadere nel pozzo, e lui a urlare che aveva sentito un gran tonfo. Allora demmo l´allarme tutti, attirando l´attenzione degli adulti che dal paese arrivarono numerosi, qualcuno munito di grappa, magari immaginando di ripescare Linuccio con quegli uncini. Mentre si accalcavano intorno al pozzo, io non resistetti all’emozione e feci ritorno in paese in lacrime. Davanti alla casa dello sfortunato ragazzo, ebbi una visione. Intento a divorare una gran fetta di pane abbrustolito con olio e sale, Linucciò era lì. Assalito dalla fame, aveva deciso di tornarsene a casa a fare merenda, senza avvertire nessuno, tantomeno suo fratello che, all’udire il gran tonfo, aveva pensato a una disgrazia  e non all´ennesimo contadino che si sbarazzava dell´ennesimo prosciutto andato a male.