Città-ragnatela

Illegal


Le cose che conosco parlano di segnali - che non ascolto.Di quel pomeriggio in cui sapevo, e sono uscita. La porta, quella, una volta chiusa non é mai così che la ritrovo. Trecento metri e moscerini come messaggi - ancora - e due parole sul cellulare. Nascosto in tasca taceva, infine. Ma strideva una chiave a mo' di avvertimento.Non c'era nessuno ad aspettarmi - ma - no. Qualcuno, sì."Finalmente," e mi stringeva. Anche se sapeva, lui, che non stavo bene."Hai mangiato?""Non mangio mai, io."[Baciami ora. Non abbiamo tempo.]"Guarda il tramonto." E le nuvole e le stelle.Picchiavo con la testa contro l'anta verde.Conosco solo una storia. E non sento più alcuna voce. "Chissà quant'é tardi."  "Ti accompagno.""No. Non sono sola.""Ma - Mi avevi detto-"Vicini, andavamo verso casa insieme.[Dammi la mano. Anche se hai toccato un altro.]Il ricordo si autoestingue. Inutile.Poi é l'ora delle campane....