Città-ragnatela

Pulizie di primavera


Dal duemilacinque ad ora non avevo buttato via nulla. Perché il mio portafogli scoppia di scontrini e non di soldi e la mia agenda é fitta di biglietti e cartoline di gente che non vedo mai, e tenerle tutte lì, le e-mail, mi sembrava il minimo. Più che loro, mi ha colpito vedere quanto sia io ad essere cambiata. Mi commuoveva un'attenzione, mi sgomentava l'indifferenza. E il dolore era una lama da condividere.E se anche oggi sono apparentemente più egoista e meno chiusa, sono lontana su un filo di ragnatela.Vi ho portato nel cuore più di quanto meritaste, e oggi molto meno di quanto mi possa permettere. E quanto vorrei venire fino alle vostre case ad incendiare computer e cellulari, quanto vorrei urlarvi che non bisogna aspettare di aver perso qualcosa, per desiderarla! (Odio questo punto esclamativo).Ma ho assorbito qualcosa che somigliava all'affetto, ho respirato il conforto di cui avevo bisogno ed espirato parole che non potevo pronunciare. Ho fortunatamente perso per omissione chi mi mentiva da più tempo ancora, e oggi continuo a pagarne lo scotto.Lo meritavo? (!:;??)Ciò é incomprensibile a chi non c'era tre anni fa. Ad ogni modo, il ricambio continuo fra tre mesi non avrà risparmiato neppure uno fra voi.Colpevole di aver riversato qui la rabbia che a volte mi acceca mascherandola da virgole e panegirici, di aver taciuto la sofferenza senza più riuscire ad infiorarla con una storia idiota.Innocente perché in qualche modo non c'ero, e se c'ero dormivo.Da oggi si da una bella ripulita e ricomincio. Che possa non riuscire a balbettare più su questa tastiera se non ne sono capace.