Città-ragnatela

Quanto dura febbraio


Non si può aspettare che passi febbraio per scendere in paese, lo sanno anche i bambini. L'aria é azzurra e ferma, e così la porta, bloccata dalla neve e dal ghiaccio. Muto ha la febbre da un mese e devo uscire per andare da Bianco. Lui respira salsedine, mescolando le alghe ai coralli con le sue dita tutte bitorzoli. Per fortuna a Natale mi hanno regalato un paio di assi di legno da legare ai piedi e un giaccone fatto coi cartoni del sanbitter incollati, ma dove li ho messi? Pazienza, prendo il piumino e gli scarponi ed inizio a scivolare e rotolare finchè non intravedo il mare.Inspiro. Espiro. Amo questi luoghi. Peccato per le rocce appuntite di questa montagna di merda.Bianco non è sul molo. E nessuno sa dirmi dove sia. "E' molto importante, Muto sta male," dico. "Se é così... Lo trovi al nuovo caffé. Ma perché sanguini?"Finalmente, eccolo. "Bianco, Bianco! Ho bisogno di te.""Ciao cara, che t'é successo? Muto ti picchia ancora?""No, sono venuta a piedi da casa."Bianco annuisce, poi tossisce e sputa, una parabola elegante color del miele."Che volevi chiedermi di tanto urgente? Cof, arrrh agrrh... bah," gorgoglia."Ehm. Non ti trovo tanto in salute," dico."Questa maledetta influenza. Febbraio non vuol passare più e non ho avuto neppure il tempo di raccogliere le bacche di biancospino marino prima che i pesci si mangiassero l'ultimo banco rimasto," risponde, come intuendo il motivo della mia visita."Oh. Stammi bene, allora. Verrò a trovarti a marzo-é-pazzo.""Meglio ancora ad aprile-dolce-dormire, questo inverno si preannuncia lungo, già già. E salutami Muto!" mi urla dietro, ma io sono già lontana.Abbiamo una maga, in paese, ma nessuno la interpella mai. Un po' perché ci si fida tutti di Bianco in quanto Anziano. Un po' in quanto Uomo. Un po' perché le maghe a Ottavia non sono viste di buon occhio da quando bruciarono i cavi che reggevano la città perché Patti Pravo non venisse a tenere il "IV convegno botulino vs magia nera".Ma io sono disperata, così busso alla sua porta, che si apre con un miagolio sinistro."Stai pestando la coda a Felix.""Cacchio, scusi," sollevo il piede."Sanguini e sei tutta pesta. Quel Muto ti picchia ancora?""Come conosce Muto? E perché tutti pensate che mi picchi?"Agita una mano, come a dire Non chiedermi cose di cui non comprenderesti la risposta. Poi inizia a tossire e tenersi la pancia. La vedo sudare, corre in bagno."Ma lei ha la l'influenza!""Che dolce sei a prendertela tanto per me, e nemmeno ci conosciamo... sì, ce l'ho anch'io, non ho avuto neppure il tempo di preparare..."Già sono fuori. Guardo il cielo di un azzurro tenue e malvagio. Mi vibra la borsa, é Muto che chiama."Ma dove sei finita, brutta vacca? La febbre mi sta uccidendo, se non ti sbrighi a tornare giuro che ti spezzo entrambe le gambe e ne faccio...""Torno subito, amore," e riattacco.Passo oltre la croce verde e luminosa di una farmacia e inizio a risalire verso casa.