Città-ragnatela

Buona notte


La locanda alle porte del paese aveva chiuso. Non passava più la notte, senza neppure una luce alle finestre, come se Ottavia non fosse mai stata abitata. Bianco si era ritirato come un paguro e non aveva voglia di dar legnate alla sua vecchia, quella sera. Lei beveva per non pensare a C., che non sarebbe più rinato, e il mattino dopo la trovarono morta nel suo vomito. "Ma aveva un colorito roseo e fresco," avrebbe detto qualcuno.Un corteo di fiaccole passò oltre la porta di Bianco fino ad uscire dal paese, e lui scosse la testa. "Non basterà a farla riaprire," e col moncherino scompigliava il dorso rognoso di Stella.Muto dormiva, finalmente, guarito dall'influenza, e da fosse nella neve venivan fuori gli elfi-lucerna a conciliare il bei sogni.Solo Mura non ci provò neppure. Scesa a piccoli passi dalla montagna, s'era nascosta finché non era svanito in lontananza l'ultimo lumicino. Guardava l'insegna spenta, e rimase a guardarla finché non fu giorno. Ad occhi asciutti.