CARICO A CHIACCHIERE

Un'indecisione unica per scrivere questo post! Lo scrivo o no? E' il caso o no? Quante domande oltre queste, mi sono posto prima di procedere definitivamente. Il caso verificatosi presso il policlinico "Casilino" non è solo drammatico, ma soprattutto preoccupante, per il numero dei soggetti in crisi di astinenza. Quattro bambini nati a poche ore di distanza l'uno dall'altro, presentano gravi sintomi di crisi d'astinenza da droga e per andare sul pesante, da cocaina. In un paese dove si riscontrano una ventina di casi all'anno, rilevare quattro neonati marcati in tal senso è tragico, è davvero preoccupante. I medici non hanno avuto perplessità nel riscontrare le cause del loro pianto continuo e della loro condizione fisica: sono stati subito sottoposti a cure specifiche e mirate, cure che somministrate a bimbi appena nati, destano gravi preoccupazioni per eventuali controindicazioni pericolose. Inoltre, non vi sono certezze per il futuro in quanto crescendo, i bambini potrebbero mostrare problemi di salute ancora gravi e correlati all'assunzione della droga. Il rischio di contrarre danni neurologi, è altissimo a scapito di una vita malvagia che non sarà mai normale. Interrogate le mamme, i medici hanno ricevuto le risposte più disparate: scuse diverse, argomentazioni fasulle e bugie inaccettabili. Questo è il caso che dovrebbe indurre le madri in attesa di essere molto, ma molto attente e premurose: siano consce delle loro condizioni, stanno per mettere al mondo figli e la gestazione non può assolutamente essere messa a rischio da una fumatina d'erba, da un pasticca colorata e da siringhe malefiche e assassine. Come possono tralasciare questa attenzione, con quale coscienza si avviano ad essere future madri se sono fuori di testa e usano cocaina anche se per una sola volta? Come se una botta e via, non potesse lasciare traccia indelebile per quei neonati sfortunati che grazie alla "distrazione" tragica di madri non meritevoli di diventare tali, sono condannati ad un calvario lungo e penoso. Quanti casi simili sfuggono all'attenzione di chi sia preposto all'indagine preventiva sulle mamme a rischio? Un sì alla vita di un figlio, non è solo evitare di abortire e di gestire un feto per nove mesi con amore filiale, il sì deve essere totale, incondizionato e frutto di un gran desiderio di passare a un ruolo unico, sublime e gioioso: avere un figlio. Non c'è dono migliore che dare la vita, generare la vita e farne un traguardo a cui, una qualsiasi mamma dovrebbe ambire senza se e senza ma, senza colpi di testa in piena coscienza e libertà. Sappiano tutte che un figlio compromesso sin dalla nascita da una pesante situazione di dipendenza da droghe, metterà a rischio non solo la vita e il suo futuro, ma anche la perdita del bimbo come "proprio": in questi casi v'è solo da affidarli ad un tutore e si va incontro ad una pioggia che cade sul bagnato. Siate  tutte all'altezza del grande e umano compito di mettere al mondo un bambino. Evitateci queste tragedie che ci feriscono l'anima drammaticamente. Grazie!