CARICO A CHIACCHIERE

LINGUA MADRE? E IL PADRE CHI E'?


  Giornalista intelligente e perspicace, con uno spiccato senso di onestà intellettuale. Secondo voi ho descritto un maschio o una femmina? Oppure un transgender? E quando mai ci arrivereste se non v'è un input preciso che vi aiuti? Mi sono rotto gli zebedei con questa storia del genere neutro, ormai siamo allo spasimo, allo scontro frontale e per cedere ai signori che ciurlano in tal senso, ci stiamo allontanando sempre più dalla nostra lingua madre. Abbiamo già affrontato questo discorso, non è un problema vero e proprio, sono "loro" che insistendo fino ad alitarci sul collo, non molleranno la presa fino a quando non ci convinceranno e ci prenderanno per inedia. Tra l'altro, non dimostriamo di essere contrari al "gender", accettiamo e rispettiamo tutti coloro che sono in quel contesto; se desideriamo tuttavia conservare la nostra radice linguistica, quella di Dante per intenderci, non significa che vogliamo eludere gli altri. Lasciateci qualcosa vi prego, lasciateci vivere con tutti i nostri generi: maschile, femminile e neutro, perché tutto e tutti devono essere riferiti e schiaffati a forza nel genere neutro??? Adesso posso soddisfare la vostra curiosità: il giornalista di cui parlavo su, è una donna e un suo articolo sul problema che vi ho appena accennato, mi ha molto colpito per la sua netta e specchiata posizione: la signora Manuela Alessandra Filippi, credo piuttosto risentita, affronta la questione rilevando addirittura che si insidierà presto una "ennesima" commissione per gestire questo problema: una profonda ristrutturazione per eliminare dalla madrelingua sessismo e discriminazione e introdurre quindi, il rispetto dovuto alle donne e ai...gender. Orbene, poiché problemi non ne abbiamo, giacché questo è il paese di Benegodi, una bella ulteriore commissione che si aggiunga alle altre, mal venga. Forse ritengono che cambiando e riponendo tutto nel neutro, si possa portare il rispetto, la stima e la giusta considerazione a costoro? Smettiamola, chi è razzista, chi è contrario, non sarà abbagliato da questi sofismi sul genere perché cambi atteggiamento. Lavoriamo invece sui ragazzi a scuola, dalle elementari cominciamo a spiegare il perché e il per come!!! Inculchiamo la nuova cultura dei diversi, di tutti coloro che non sono come noi, ma che somigliano a noi in tutto e per tutto, nei doveri e nei diritti, nella società civile e culturale: siamo tutti sulla stessa barca e pochi sullo stesso yacht. Pertanto, lasciate in pace la lingua italiana: la più amata dagli italiani e la più ricca di cultura nel mondo!