CARICO A CHIACCHIERE

BOIARDI DI STATO...ATTENTI AL LUPO!


Il messaggio è chiaro e forte: i venti direttori dei più famosi musei italiani, sono stati nominati e guardate un po', su venti persone scelte, sette non sono italiani e la parità di genere è stata rispettata in pieno: 10 maschietti e 10 femminucce. Se Sgarbi non si fosse risentito, entrando con la solita gamba tesa sulle scelte, sarebbe stata una eccezionale notizia, uno scoop da riempire pagine e pagine di giornali italiani ed esteri. Ahimè, Sgarbi è intervenuto e non c'è notizia: "Una scelta inopportuna e infausta che demotiva i nostri sovrintendenti". Detta così potrebbe anche passare la dichiarazione critica; in realtà, il segnale è tale da far riflettere tutti: addetti ai lavori, critici, amministratori e tutti coloro che ricoprono cariche molto ambite nel nostro paese. Chi sono? I boiardi di stato, coloro che hanno solo certezze nella vita, persone che guadagnano un sacco di soldi a prescindere dal lavoro che svolgono. Lo fanno bene o lo fanno male, non saranno mai fuori dai giochi. Allora: "La Galleria degli Uffizi" è affidata ad un tedesco molto bravo, alla "Pinacoteca di Brera" è stato designato un inglese e addirittura, quattro italiani rientreranno dall'estero per accettare gli incarichi di direzione. Una piccola ma significativa rivoluzione che secondo il collega/nemico di Sgarbi, Bonito Oliva servirà invece a premiare chi vale veramente e chi nel suo lavoro ci mette competenza e passione. Con il vostro permesso, io sono d'accordo con queste scelte: finalmente alla prova chi vorrà mostrare la sua valente specificità e nel caso il mandato affidato risultasse disatteso, che vada a...zappare la terra. Questa è verità assoluta, non si lavora per vocazione divina, si deve mettere in campo le proprie capacità professionali e i nostri cari boiardi capiscano una volta per sempre che non sono eterni, non sono unti e non avranno protezioni da parte di amici che contano. La pacchia è finita, un segnale come questo è importante per il futuro, il nostro futuro di nazione. Philippe Daverio, altro critico contrario alle designazione, ha così stigmatizzato le nomine degli stranieri: "E allora? Se così fosse, potremmo eleggere anche i nostri ministri invitandoli dall'estero!". Ha fatto la battuta il buon Daverio e non volendo ha dato un ottimo suggerimento: di ministri dall'estero se ne potrebbero far venire tanti perché hanno dimostrato come si lavora!!!! Sapeste quanti dei nostri ministri meriterebbero di essere sostituiti, altro che battute!