CARICO A CHIACCHIERE

C'ERA UNA VOLTA LA FRASE "FESSO CHI LEGGE"


 Beh, ancora una volta, devo gioire. Lo faccio per due buone ragioni: la prima perché il mio preconizzare certi avvenimenti è sempre  stata  una occasione per affibbiarmi due aggettivi: spocchioso e presuntuoso; la seconda ragione per cui sono soddisfatto è perché si avverte un incisivo calo del 10% nelle vendite dei tanto decantati "eBooks", cioè i libri digitali che nelle intenzioni dei più saccenti dovevano sostituire definitivamente i libri classici, tradizionali e cartacei. Poiché la debacle avviene proprio in America là dove il digitale lo mangiano anche a merenda, il dato calante è significativo oltre ogni speranza. Partirono alla grande appena sul mercato, pensate che in appena due anni le vendite incrementarono del 1260%; le librerie storiche americane cominciarono a chiudere proprio per i segnali poco incoraggianti che giungevano dalle vendite;  tra cartaceo e digitale non c'era sfida: l'eBooks vinceva asfaltando il libro. Ora la tendenza sta cambiando e il dato confortante spinge a sperare nel definitivo ritorno al libro: le librerie indipendenti (quindi no le catene) erano 1660 cinque anni fa, oggi siamo a oltre 2200 circa. Umettare per voltare pagina, l'unico vero verbo per  cui un libro è per sempre. La spiegazione di questa riconquista è da ricercare nella forte opposizione delle case  editrici alla sconfitta del classico libro, inoltre, Amazon la spina nel fianco degli editori, ha alzato i prezzi del digitale mentre loro contenevano i listini: pertanto un eBooks costa oggi più di un libro. Insomma, non sarò profeta in patria ma tutto ciò mi rallegra: è vero che in Italia va ancora il maledetto orpello però la crescita rallenta e le speranze di tornare a umettare l'indice, aumenta. Me lo auguro veramente: un libro trasmette emozioni quando lo si legge e rinunciare alle emozioni non è bello quando sono proprio quelle che ci mancano in questo mondo sempre più digitalizzato, tecnologico e impersonale.