CARICO A CHIACCHIERE

PERCHE' SANREMO...NON E' SANREMO?


 Lo so, passerò per bastian contrario e nemico della patria, ma anche quest'anno Sanremo mi delude. Sono anni che ripeto sempre lo stesso giudizio e puntualmente, da buon e vecchio estimatore del Festival per antonomasia, aspetto la prima serata per convincermi di quanto io possa sbagliare e di come Sanremo possa disattendere le mie nefaste aspettative. Non è un problema di "manico", non metto in discussione il buon Carlo Conti che resta il buon "cerimoniere" di stato, sono le scelte artistiche che vanno riviste, è il festival che deve sì essere aggiornato, ma non perdere il suo spirito iniziale: un festival della canzone italiana non può cedere il passo ai rappers, scordarsi completamente che cuore faccia rima con amore, non può demandare agli ospiti e agli inviatati il ruolo di trascinatori, retrocedendo, a causa della distrazione, i cantanti in secondo piano: è da un po' che sostengo che così impostato, il festival non è altro che un grane spettacolo di varietà ricco e piacevole, che potrebbe essere trasmesso da Pescasseroli o Canicattì, riscontrando gli stessi risultati. E allora, perché Sanremo? Perché continuare con la città dei fiori quando poi nulla riconduce al caro vecchio Sanremo, a parte i fiori? Lo share del 50% e passa è ottimo, ma l'anno scorso la prima serata prese il 49% e poco oltre; quindi non spariamo fuochi d'artifIcio, siamo a poco più di un 1% di differenza. E poi, ma possibile che nessuno valuti esattamente la presenza di Maria De Filippi? L'algida e fredda signora della  tv è ormai argomento superato: la sua forza sta proprio nell'accumulare consensi personali e si può permettere di lavorare gratis...mah...strano vero? Si parla di accordi sottobanco e di natura anche politica; la battuta: "Anche i Berlusconi hanno seguito Sanremo" è reale e indicativa. Presto Mediaset cambierà anche il padrone, le manovre sono appena all'inizio e vedremo i mutamenti. I più cattivi, sulla Leotta hanno commentato: "Porca vacca, vestita quasi non la riconoscevo...", Conti vaga ammaliato da Maria e il valletto alla fine è lui. Le canzoni, salvo qualcuna, non mi sembrano all'altezza del Sanremo, Lasciatemi anche essere cinico come sono stati loro, facile fare i ruffiani con i soccorritori, con i ragazzi del "Mabasta", con i predicozzi della meno deputata Diletta, strappare consensi e punti di share è facile ammiccando verso argomenti che sappiamo essere molto delicati. E la concorrenza delle altre reti dove è finita? Fateci caso, nessuna proposta invogliante che possa attirare spettatori non interessati al festival. E infine, vi invito a leggere Riccardo Bocca e Aldo Grasso che sono tra i critici più apprezzati della tv. "Sanremo resta la rappresentazione dell'italianità: uno spettacolo infantile ha sempre un avvenire" (A. Grasso)